Bibliomanie.it
N. 28 gennaio/marzo 2012
SAGGI E STUDI
Il docente come osservatore e attore
di Ezio Raimondi
Più volte ho ragionato sul problema di come fosse nato in me il gusto
dell’insegnare. E dicevo – ma è sempre difficile congetturare su se stessi – che
forse molto nacque da uno stato di necessità. Avevo frequentato l’università
solo per due anni, tra il 1941 e il 1943: invece, il ’44 e la prima metà del ’45
furono assorbiti, quasi ingoiati, da altre avventure e da altre ragioni, lontane
da quelle universitarie. Mi trovai a essere uno degli insegnanti di cui il
Comune di Bologna si serviva per tappare i buchi delle assenze improvvise in
questa o in quella scuola. Ed ero una specie di maestro picaresco, che si
spostava qua e là, nei vari luoghi della città, usando naturalmente il tramvai,
mentre all’università andavo soltanto di pomeriggio, salvo i rari casi in cui le
supplenze riguardavano corsi pomeridiani. Durante quegli anni feci esperienza...
Sull'intelligenza ed il cuore di Giuseppe Caputo
nobile umanista del novecento
di Andrea Zanotti
C’è
qualcosa nella dimensione di totalità con la quale Giuseppe Caputo aveva
abbracciato ed esercitato questo mestiere che ancora colpisce ed affascina: il
rapporto con le generazioni più giovani costituiva per lui una sorta di linfa
vitale non sostituibile con nessun’altro alimento spirituale ed
istituzionale.Non ho mai conosciuto un’incarnazione più significativa dei
tedofori di cui parlava Giorgio Federico Hegel: di coloro, cioè, deputati a
trasmettere di mano in mano la luce del sapere in grado di illuminare la tenebra
della nostra provenienza.Quella stessa luce ho visto accendersi negli occhi di
studenti che affollavano le aule...
Piccolo contributo al ritratto di un maestro
Per
l'ultimo libro di Ezio Raimondi
di Davide Monda
Presuntuoso e, di fatto, impossibile delineare, in questa sede, un ritratto
fedele e, comunque, accettabile di Ezio Raimondi. Fortunatamente, tuttavia,
numerose opere di taglio enciclopedico (tradizionali e telematiche) ne offrono,
ora, un profilo che può informare – in maniera ora più ora meno adeguata, va da
sé – gli interessati; per di più, studiosi di fama quali Andrea Emiliani,
Claudio Magris, Carlo Ossola, Andrea Battistini, Giorgio Zanetti, Alberto
Bertoni ed altri hanno dedicato al critico felsineo contributi egregi ed
accessibili. Nelle righe che seguono, vorrei invece offrire alcuni elementi di
base sulla figura e l’opera utili a qualunque lettore di cultura – docenti di
area non umanistica, ma pure studenti universitari, magistrati, diplomatici,
liberi professionisti, imprenditori etc. – non troppo avvezzo a frequentare le
terre e i mari delle scienze filologiche. Ho deciso di muovermi in tal modo
poiché sono persuaso...
Per una nuova cultura nazionale
Impegno civile e morale cattolica nella tragedia storica manzoniana
di Maria Panetta
Dopo avergli annunciato, alla fine di marzo, l’intenzione di scrivere una
tragedia che avesse per soggetto la morte di Francesco Carmagnola, il 13 luglio
1816 Manzoni informava l’amico Fauriel: «J’ammasse des idées et des observations
pour un long discours qui doit accompagner ma Tragédie»; tornando a scrivergli
nel 1817, l’11 giugno, precisava:J’ai
aussi commencé quelques discours sur la tragédie, mais c’est des sujets si
rebattus que je n’ose presque pas vous les nommer. C’est… ah ! vous allez vous
écrier… c’est, oui, c’est sur les trois unités. Mais que voulez
vous s’il me paraît que ma manière d’envisager cette question est neuve ? et si
elle ne l’était pas, ce me serait un malheur commun avec presque tous mes
Confrères en écrivaillerie. C’est encore sur la moralité de la Tragédie. Eh
bien ! je me suis donné à croire qu’il y a des difficultés de Bossuet, de
Nicole, et de Rousseau qu’on peut résoudre, qu’on n’a jamais résolues, et que je
résous. Je crois aussi avoir quelque chose de nouveau à dire sur les deux
systèmes modernes de tragédies sur lesquels on dispute tant ...
NOTE E RIFLESSIONI
Sullo
stare al mondo
di
Lorenzo Tinti
L’uomo
contemporaneo, qualora davvero intenda affrontare il disagio che lo travaglia
per liberarsene, deve anzitutto rimpossessarsi del concetto di ascesi,
nel suo significato autentico, e quindi attuarlo nella propria esistenza. Il
termine, al contrario di quanto sembrerebbe suggerire la sua degenerata
accezione corrente, non pertiene alla dimensione del disinteresse, della
rinuncia o di un apatico, quando non snobistico, distacco. Tutt’altro. Se
interpretato nel suo senso originario, cioè greco, esso configura una forma di
filosofia operativa, così come la concepivano gli antichi, ovvero un esercizio
di perfezionamento graduale, «un metodo di progresso spirituale» (Pierre Hadot):
un vero e proprio tirocinio, non meno fisico che contemplativo, per quanto i
suoi risultati finiscano da ultimo per ripercuotersi sulla sfera
dell’interiorità. L’obiettivo primario cui mira la pratica ascetica non è
dunque un religioso abbandono del mondo (contemptus mundi), ma la
capacità tutta immanente di abitarlo con saggezza, e decenza....
POETANDO
Qualche favola di Morena Paolini
DIDACTICA
Storia:
Arte o Scienza?
di Pierpaolo Lauria
L’Ottocento fu l’epoca d’oro della storia e l’età della maturità della
storiografia; da alcuni, con maggiore enfasi, fu addirittura celebrato come “il
secolo della storia”. In precedenza una prodigiosa “rinascita” di studi e
d’interesse per la disciplina si registra nel Cinquecento, che va quindi
collocato su un ideale podio. Dopo reiterati tentativi di aggiramenti,
puntualmente respinti e coronati da fragorosi insuccessi, alla storia vengono
finalmente aperti i cancelli dell’Accademia; insediandosi in pianta stabile
nelle Università, diventa materia d’insegnamento nei curricula e nei percorsi di
formazione dei giovani delle classi dirigenti. Da Gottinga, negli anni ‘70 del
secolo dei lumi, per poi passare il testimone dell’iniziativa a Berlino nella
prima parte dell’Ottocento, prende avvio e si sviluppa il moto riformatore
delle Università, s’introduce il metodo del seminario e, colà, si rinnovano la
storiografia e i suoi metodi ad opera della benemerita “scuola storica
tedesca”...
LETTURE E
ANTICIPAZIONI
Jules Vernes, Viaggio al centro della terra
letto da Stefano Cavallini
È morto Carlo Fruttero. Ho letto la notizia pochi giorni fa, un trafiletto
sbrigativo su un sito internet di cui non ricordo il nome. Copertina lilla d’un
vecchio libro allegato all’“Unità”, impilato sul comò. Times New Roman nero per
il titolo, Viaggio al centro della Terra, bianco per l’autore, Jules
Verne, e i traduttori, Carlo Fruttero e Franco Lucentini. Chi sostiene la teoria
scientifica, relegata, ma non ancora totalmente esiliata nella pseudoscienza,
secondo la quale tutto è interconnesso a livello atomico e basti il nostro
pensiero insistente su un avvenimento a realizzarlo, potrebbe accusarmi
velatamente di omicidio. Il giorno prima della mia distratta incursione...
Mappa minima per orientarsi in Montesquieu
L'attualità inattuale di un protagonista della civiltà moderna e
contemporanea
Oramai ben oltre un secolo fa, uno studioso poliedrico e insieme sottile come
Albert Sorel, dopo aver descritto con acume e dottrina impeccabili Montesquieu e
la sua temperie, concludeva che la Francia, nel corso della sua ricca e feconda
storia, aveva avuto, con ogni probabilità, filosofi «più sublimi e audaci» di
Montesquieu, nonché scrittori più “classici” e acclamati di lui, ma non aveva
potuto annoverare «un osservatore più intelligente delle società umane, un più
saggio consigliere nei grandi affari pubblici, un uomo che avesse unito un senso
così delicato delle passioni individuali a una penetrazione così perspicace
delle istituzioni di Stato, e che avesse messo, insomma, un talento così raro di
scrittore al servizio di un buon senso così perfetto». Padre nobile delle
odierne istituzioni democratiche, Charles-Louis de Secondat, barone di La Brède
e di Montesquieu, è ovunque stimato...
Il Diario della spedizione dei Mille di Ippolito Nievo
letto da Luigi Preziosi
Difficile che la dozzina di pagine che formano il vero e proprio Diario della
spedizione dei Mille di Ippolito Nievo si possano ascrivere a pieno titolo
alla “letteratura garibaldina” nell’accezione crociana della locuzione. Troppo
sintetica la forma, troppo stringata la narrazione per superare lo stadio del
semplice appunto, dell’annotazione stilata “tra un combattimento e un bivacco”
come il primo esegeta dell’autore, Dino Mantovani, scrive in Il poeta soldato
dell’altra sua opera “garibaldina”, gli Amori garibaldini racconto in
versi della campagna dell’anno precedente. Questi sì, a buon diritto, possono
per contro rientrare nel canone individuato da Croce, sia pure
nell’eccezionalità della forma poetica prescelta, invece della più solida prosa,
ritenuta dagli autori del canone garibaldino più consentanea alle vicende
guerresche narrate. E, tuttavia, si tratta di un documento di indubbio
interesse, e non solo perché capace di aggiungere qualche minimo tassello
all’insieme delle informazioni sulla spedizione, ma anche perché idoneo a
gettare luce ulteriore sulla conoscenza dei motivi ideologici, artistici e
psicologici che informano di sé la produzione poetica dell’autore friulano...
Montesquieu, Breviario del cittadino e dell’uomo di Stato
(a cura di Domenico Felice)
letto da Lorenzo Tinti
Lo Zeitgeist della nostra civiltà, distratta e consumistica, coniugato
magari con scaltre strategie divulgative, come quella intrapresa all’inizio del
decennio passato da Lou Marinoff, da un po’ sta suggerendo agli editori la
necessità di liofilizzare i grandi pensatori del passato, condensandone la
sostanza nella dimensione contenuta ed economicamente allettante del tascabile.
Sembra davvero finito il tempo della filosofia, in quanto lento e disciplinato
esercizio di perfezionamento intellettuale, e sembra invece giunto il tempo
della consulenza filosofica, in quanto cura dell’inquietudine dominante
attraverso la somministrazione guidata e omeopatica di concetti ansiolitici. Il
che spiegherebbe il recente florilegio di riassunti, sintesi e snelli centoni –
dalla collana breviari della Bompiani alle Pillole della Rizzoli –
e parrebbe altresì rendere conto dell’operazione Parva Philosofica
attuata dallo stampatore ETS...
Franco Frabboni Un ministro senza idee, senza rossori, senza sogni
letto da Giovanni Ghiselli
Franco Frabboni, pedagogista di rinomanza internazionale, ha presentato poche
settimane fa il suo ultimo libro: Un ministro senza idee, senza rossori,
senza sogni, edito da Pensa Multimedia. Il sottotitolo suggerisce che il
volume raccoglie “una cascata di Editoriali anti/Gelmini” usciti “sull’Unità
Emilia Romagna”. Nella filigrana del testo, si scorge la conoscenza sicura di
testi fondanti la scienza pedagogica, di cui l’autore è esperto e interprete tra
i più preparati in Italia, e non solo in Italia....
Monia Andreani Twilight. Filosofia della vulnerabilità
letto da Elisabetta Brizio
Se dovessimo elaborare schematicamente una metafora del tipo “è diventato un
vampiro” dopo aver letto Twilight. Filosofia della vulnerabilità di Monia
Andreani ci troveremmo a dover incrementare l’intersezione del “veder come”, lo
spazio delle caratteristiche comuni ai due termini (quello sotteso di uomo,
perlomeno di un uomo, e quello di vampiro al maschile) del transfert con tutta
una serie di attribuzioni analogiche che ineriscono a entrambi gli stati.
Attributi, di ordine morale in questo caso, nessi significativi o intuitivi che
autorizzano l’identificazione dei due termini differenziati: disposizione
parassitaria, vocazione al dominio, istinto divoratore, vitalismo, femminilità
perversa, una vulnerabilità differentemente esperita, immortalismo,
incompiutezza, aprogettualità, pulsione di morte, ricerca di vincoli dispersi,
icona eu-sociale....
Giovanni Greco, Las fabricas del colegio invisible. Abecedario
masonico
letto da Davide Monda
Non solo in una
Res publica
delle scienze e delle lettere vieppiù soggetta a disfunzioni gravi quali lo
specialismo, il disincanto e il sospetto, bensì nel macrocosmo laico e
pluralista che abitiamo – o vorremmo abitare… – è ardua impresa descrivere e, a
maggior ragione, patrocinare l’attualità della varia e vasta eredità
consegnataci dalla Massoneria. Nondimeno, un cospicuo, policromo e affidabile
manipolo di studiosi e pubblicisti ha posto l’accento sull’indubbia rilevanza di
questa antica ed insigne Istituzione, che si segnala,
inter alia,
per l’originalità di pensiero e scrittura, la coerenza effettiva delle posizioni
e la consonanza con i più seri e progressivi orientamenti culturali e civili
d’Europa....
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