Allegoria, simbolo, correlativo oggettivo: alcune riflessioni La recente pubblicazione di un volume su Montale mi ha spinto a riproporre la questione del correlativo oggettivo in rapporto a figure poetiche affini con l’intenzione di svolgere in questa nota considerazioni in merito non tanto, o non solo, alle differenze letterarie, ma anche ai differenti orizzonti sociali e […] continua a leggere
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«Il significato di un testo è ciò che l’autore ha voluto dire con l’impiego di particolari simboli linguistici. Essendo linguistico, questo significato è pubblico, cioè identico a se stesso e riproducibile in più di una coscienza. Essendo riproducibile, è lo stesso in ogni tempo e in ogni luogo della comprensione. Comunque, ogni volta che questo […] continua a leggere
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1. La morte scritta secondo elegia e profezia sfocia nella morte realizzata. Ecco Pasolini. Proviamo a parlarne come chi è all’interno della società dello spettacolo: per professione e per passione. Al professionista dello spettacolo (attore, sceneggiatore, regista) interessa l’uscita – di scena – di chi sa che non potrà avere, fuori, un suo simile: non […] continua a leggere
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Percorso della conferenza tenuta il 24 agosto 2016 a Pesaro nella libreria Il catalogo di via Castelfidardo. continua a leggere
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«Troppo? Troppa questa morte? Ma la vita, senza il pensier della morte, senza, cioè, religione, senza quello che ci distingue dalle bestie, è un delirio, o intermittente o continuo, o stolido o tragico» (G. Pascoli) Lettura e lezione come dialogo ed esperienza Il 18 marzo 2014 è morto Ezio Raimondi, a lungo titolare della cattedra […] continua a leggere
tag: raimondi
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Alla seconda opera pubblicata a Parigi, nel 1582, Bruno diede il titolo di Cantus Circaeus. Anche questo testo, come il De Umbris Idearum, è composto «per una ordinata esposizione di quella prassi della memoria che egli stesso chiama prassi del giudicare». Si tratta, anche in questo caso, di un’argomentazione di carattere mnemotecnico, al cui interno, […] continua a leggere
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Premessa Il problema va al di là dei limiti di quest’opera (Emmanuel Lévinas, Totalité et Infini). La direzione di questo scritto si può cogliere a partire dalla struttura sintattica del suo titolo, “La parola della trascendenza”: il genitivo può leggersi come soggettivo o come oggettivo a seconda che rappresenti il soggetto o l’oggetto dell’azione implicata […] continua a leggere
tag: biblistica, poesia, trascendenza
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«Quel sépulcral naufrage (tu / Le sais, écume, mais y baves) / Suprême une entre les épaves / Abolit le mât dévêtu», scrive Mallarmé in A la nue accablante tu. «Quale sepolcrale naufragio (tu / Lo sai, schiuma, ma la tua bava ci spargi) / Supremo, unico tra i relitti / Abolì l’albero spogliato». È […] continua a leggere
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19 MARZO- festa del papà. Caro Antonio mio, mio caro figlio, non ti stupire della mia lettera né che io ti chiami in questo modo. È ora che tu sappia apertamente ciò che hai sempre sospettato, o magari immaginato. Hai l’età per sapere che lo zio debosciato, innominabile, ma che, almeno nel viso, ti somiglia […] continua a leggere
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Nell’ambito dei dibattiti curati dalla Casa dei Pensieri, per ricordare i vent’anni dalla morte del critico Luciano Anceschi, il 10 settembre si è tenuto a Bologna l’incontro “Il presente di Anceschi. La poesia e l’estetica nel pensiero di Luciano Anceschi, venti anni dopo”. Sono intervenuti Fausto Curi, Carlo Gentili, Niva Lorenzini, Marco Macciantelli. Presiedeva Margherita […] continua a leggere
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A) Il bacio Ben tre tele de Il bacio di Hayez, precedute, qualche sala prima, da L’ultimo bacio di Romeo e Giulietta, aspettano gli innamorati a Milano. Sono circondate da altre cento opere, inserite nella mostra dedicata al grande artista, alle Gallerie d’Italia, in piazza della Scala (fino al 21 febbraio 2016). I capolavori sono […] continua a leggere
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