Negli ultimi anni, l’accademia italiana ha rafforzato il proprio interesse verso lo sport e le sue implicazioni storiche, sociali e culturali. Solo tra il 2020 e il 2021 sono stati pubblicati quattro numeri monografici dedicati alla materia su importanti riviste come “Passato e Presente”, “Diacronie”, “Trame”, “Novecento.org”, mentre ormai rappresentano realtà consolidate pubblicazioni scientifiche come: […] continua a leggere
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Questo articolo vuole descrivere i significati, i processi e i meccanismi che hanno reso Diego Armando Maradona un simbolo e un punto di riferimento identitario per la comunità di tifosi napoletani. Si tratta di una forma di eroismo sportivo che, sulla base di successi e meriti calcistici particolari, ha prodotto gratificazioni emotive e simboliche con cui i fan definiscono la propria appartenenza, anche all’interno di diverse dimensioni conflittuali. Anche le nuove generazioni di tifosi sembrano aver interiorizzato, pur con qualche specificità, questi forti ingredienti identitari, consentendoci di riflettere su una trasmissione memoriale a suo modo efficace. continua a leggere
tag: calcio, eroe sportivo, identità, Maradona, memoria
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La parabola personale di George Best può essere letta come una tragica questione privata se non incrociasse alcuni nodi della storia britannica degli anni Sessanta e Settanta: dalla questione nordirlandese (Best era nato in una Belfast non ancora dilaniata dagli scontri settari) all'apparire di una generazione giovane che si trova ad avere denaro e successo. Alla fine degli anni Sessanta poche delle speranze di cambiamento sociale si erano realizzate, ma per capire l'Inghilterra contemporanea quel decennio resta fondamentale. In questo contesto, anche il calcio e i suoi protagonisti cambiano: Best diventa una celebrità, oggetto di interesse da parte dei media, con i quali egli instaura un rapporto ambiguo. continua a leggere
tag: calcio inglese, George Best, questione nordirlandese, rivoluzione giovanile
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L’articolo presenta un’analisi semiotica del ruolo del calcio nella vita politica, sociale e culturale del Brasile degli anni Dieci del ventunesimo secolo. In particolare, si affronta il percorso che porta dalla sconfitta per 7 a 1 subita dal Brasile contro la Germania ai mondiali del 2014 (il cosiddetto Mineirazo) all’elezione di Jair Bolsonaro. L’ipotesi che si sostiene è che quella disfatta abbia generato un trauma collettivo che, non trovando un’elaborazione discorsiva adeguata, abbia dato origine a un processo di migrazione di temi, figure, simboli, pratiche e passioni tipici della semiosfera calcistica a quella politica. Il tutto attraverso la mediazione di una terza semiosfera: quella mediatica, che ha contribuito in maniera decisiva a trasformare il Brasile in una sorta di paese-stadio, in cui la contesa politico-elettorale ha assunto i contorni di un duello tra tifoserie. continua a leggere
tag: Brasile, calcio, cultura, politica, semiotica
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Jean-Michel Basquiat (1960-1988) ha vissuto in pieno la scena culturale della città di New York, fra la metà degli anni Settanta e quella degli anni Ottanta. Artista eclettico, ha attraversato il passaggio dal Graffitismo al Neo-Espressionismo. Le sue opere hanno mostrato un carattere di originalità assoluta, per il nuovo approccio al segno grafico, all’espressività urbana, alla rappresentazione dell’artista negli anni in cui le opere d’arte iniziano a essere quotate in borsa.
Questo saggio è dedicato allo sport partendo dall'analisi di una serie di opere a tema sportivo; in esse l'uso della scrittura e dell’immagine dà origine a un linguaggio sincretico peculiare. Il loro funzionamento poggia su un sistema espressivo verbo-visivo in grado di rendere la rappresentazione e la narrazione dell’identità individuale e collettiva; tale aspetto è evidente non solo in alcune opere a tema sportivo ma anche in altre che riportano temi e fenomeni che hanno investito la comunità e la cultura dei neri.
L’approccio teorico e metodologico utilizzato è quello della semiotica generativa-narrativa: l’analisi avanza per livelli, continua a leggere
tag: immagine, Jean-Michel Basquiat, scrittura, semiotica, sport
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El objetivo de este artículo es analizar la transformación del fútbol en un deporte de masas en España, así como el papel que ha representado este deporte hasta nuestros días como instrumento en la construcción de relatos y estereotipos identitarios. En un primer apartado se estudia el rol que representó el fútbol durante el primer tercio del siglo XX, desde la creación del equipo nacional en 1920 hasta el inicio de la Guerra Civil en 1936. En una segunda fase se expone la compleja relación que existió entre fútbol y franquismo desde 1939 hasta 1975, y cómo el régimen utilizó tanto el equipo nacional como a más importantes clubes del país como medios de propaganda y adoctrinamiento. Por último, este artículo examina la construcción de los discursos nacionales y subestatales durante la transición democrática y su plasmación en el mundo del fútbol, así como la transformación que se ha vivido en España en relación con la nueva narrativa de éxito asociada a este deporte, después de los triunfos en la Eurocopa del 2008 y 2012 y el Mundial del 2010. Esta investigación permite demostrar la importancia que ha tenido el continua a leggere
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La storia dell'Athletic Club è piena di cliché che nascono dalla sua particolare filosofia calcistica, quella di tesserare soltanto giocatori nati o cresciuti da un punto di vista sportivo nelle giovanili di tutti i territori di lingua e cultura basca. In questo articolo si studiano tre momenti storici per cogliere le contraddizioni e le ambiguità nella tradizione storica e nell'identità del club, molto spesso manipolata con intenzioni politiche. continua a leggere
tag: Bilbao, calcio, franchismo, identità, nazionalismo
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Lo sport per sua natura genera identità e partecipazione: due delle maggiori risorse attorno a cui la Lega Nord di Umberto Bossi ha sempre mobilitato i propri militanti e il proprio elettorato. Lo sport si alimenta di accesi dualismi campanilistici: Nord contro Sud, autonomia contro centralismo, in una sorta di derby politico permanente giocato nella sua stagione pre-salviniana dal leghismo. Lo sport, infine, si alimenta di miti, favorendo quello sforzo di “simbolizzazione” del territorio (l’ancestrale e indefinita Padania) cavalcato lungo tutta la segreteria bossiana del “Carroccio”. In quest’ottica lo sport ha recitato un ruolo materiale (si pensi al Giro ciclistico della Padania) e simbolico estremamente significativo nella prima parte di storia della Lega. Il contributo, soffermandosi su questi aspetti, esamina in particolare l’esperienza della nazionale padana di calcio vincitrice di tre campionati del New football-board (2008, ’09, ’10): il cosiddetto mondiale dei popoli. continua a leggere
tag: calcio padano, identità, mito, mondiale dei popoli, radici
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Nei primi mesi del 1953 una serie di questioni politico-sportive investì lo spazio del calcio intrecciandosi con l’infuocato dibattito tra i partiti sulla “legge truffa” e con le tensioni che accompagnarono le elezioni del 7 giugno.
Mentre gli organi federali erano impegnati nel tentativo di trovare soluzioni alla crisi del calcio italiano e ricostruire il profilo tecnico e l’identità della nazionale, la programmazione della partita Italia-Ungheria, prevista in coincidenza con l’inaugurazione dello Stadio Olimpico a Roma, alimentò contrastanti aspettative sportive ed extrasportive. La Federazione Italiana Giuoco Calcio tentò a più riprese di rinviare un incontro che si sarebbe svolto in piena campagna elettorale contro una grande squadra dell’Europa orientale, suscitando una dura reazione delle sinistre.
Le polemiche politico-sportive proseguirono in occasione dell’inaugurazione dello stadio romano (17 maggio) – che rivestiva un’importanza decisiva in funzione dell’assegnazione all’Italia delle Olimpiadi del 1960 –, preceduta dall’udienza papale agli sportivi, e dopo la disastrosa sconfitta della nazion continua a leggere
tag: calciatori stranieri, calcio, legge truffa, politica, stadio olimpico
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La costruzione dell’«uomo nuovo fascista» può essere definito come un tentativo a lungo termine intrapreso da Mussolini e i suoi uomini per creare la cosiddetta «civiltà del littorio». Diversi fattori vi hanno preso parte quali la politica sportiva, la «mentalità guerriera» e la formulazione dottrinaria. All’interno di questa ricerca si sviluppano due storie parallele: quella del Comitato olimpico nazionale italiano e quella della Scuola di mistica fascista. Entrambe le esperienze hanno lo stesso epilogo, la guerra. continua a leggere
tag: CONI, fascismo, guerra, nazionalismo, sport
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Attraverso il saggio “Arpinati e il calcio” si intende indagare la controversa figura di Leandro Arpinati a cui Mussolini, dal 1926 al 1933, affidò il ruolo di organizzatore plenipotenziario dello sport italiano. Il prezioso lavoro di Arpinati garantì al calcio una visibilità e un’importanza prima di allora sconosciute, ponendo le basi per i futuri successi della nazionale, in occasione dei mondiali del 1934 e 1938. Sono stati analizzati, inoltre, alcuni eventi sportivi “dubbi”, che videro Arpinati testimone e protagonista. Tra questi: il terzo spareggio Bologna Genoa del 1925 e lo “scandalo Allemandi” del 1927. continua a leggere
tag: Arpinati, bologna, calcio, fascismo, storia
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Il “Giro d’Italia” è, per importanza e seguito, la seconda competizione ciclistica mondiale: eppure le figure e le dinamiche storiche che hanno permesso l’elaborazione e la realizzazione di questa grande competizione a tappe, sono rimaste confinate in un cono d’ombra memoriale, ben paradossale rispetto al profluvio di analisi nozionistiche e rievocazioni romantiche che continuano ad accumularsi nella pubblicistica popolare. In questo saggio s’intende per l’appunto ricostruire il processo ideativo e la dialettica umana che tra l’agosto 1908 e il maggio 1909 portò alla nascita del “Giro” per antonomasia. continua a leggere
tag: Armando Cougnet, ciclismo, Eugenio Costamagna, Giro d'Italia, Tullo Morgagni
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La fama di Emilio Lussu, scrittore brillante e ironico e politico di primo piano, è legata
a Un anno sull’Altipiano (1938), uno dei capolavori della letteratura antimilitarista europea, ma egli ha scritto un altro grande romanzo che meriterebbe pari riconoscimento: Marcia su Roma e dintorni (1933), un testo fondamentale per conoscere le dinamiche che hanno caratterizzato la conquista del potere dell’Italia e della Sardegna da parte di Mussolini. La capitolazione dell’Isola è avvenuta non tanto per le violenze squadristiche, ma per il fenomeno del trasformismo, un malcostume politico di grande attualità. Con le armi dell’ironia e del sarcasmo, il narratore destina ai tanti voltagabbana la sua più severa riprovazione. continua a leggere
tag: fuga, oppressione, sardismo, squadrismo, trasformismo
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Come sancito dall’articolo 48 della Costituzione italiana, il diritto di voto rappresenta un diritto civile esercitabile da tutti gli i cittadini maggiorenni, senza distinzione di sesso. Allo stesso tempo, l’esercizio di tale diritto costituisce l’essenza stessa del confronto politico, la base della democrazia.
L’obiettivo di questo saggio è quello di analizzare le modalità propagandistiche con cui i partiti politici affrontarono la prima campagna elettorale di massa del secondo dopoguerra. Un momento decisivo per la nascita della democrazia italiana ma dall’esito non scontato. continua a leggere
tag: 1946, elezioni, monarchia, propaganda, repubblica
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Questo contributo esamina le fonti documentarie rintracciate presso archivi e biblioteche di diverse nazioni relative al padre Morlion e al suo Movimento Pro Deo fondato negli ’30 del secolo scorso di non facile acquisizione che, come in certi casi, sono il sintomo forse della protezione accordata a livelli più o meno istituzionali. Le carte inedite proposte gettano luce sulla biografia del frate domenicano, guida indiscussa della multiforme istituzione cattolica, e sulla struttura fulcro dei servizi segreti interni del Vaticano perlomeno dai primi anni del secondo dopoguerra. continua a leggere
tag: Felix Andrew Morlion, Novecento, Pro Deo, Servizi segreti, vaticano
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Il saggio che qui si presenta, propone una rilettura del romanzo Chorus of Mushrooms (1994) della scrittrice nippo-canadese Hiromi Goto, ormai un classico della letteratura cosiddetta della diaspora, alla luce del dibattito attuale sulla world literature, per farne suggerire un nuovo approccio, non più euro-o occidente-centrico. Il romanzo esplora il ruolo che sia l’appartenenza etnica che il rapporto intimo con altre donne - madri e nonne - giocano nel processo di formazione dell'identità della protagonista, una sansei (nippo-canadese di terza generazione), Muriel/Murasaki. Riprendendo la prospettiva proposta da Rebecca Walkowitz (Born Translated: The Contemporary Novel in an Age of World Literature, 2015), che si focalizza su opere che non sono semplicemente divenute parte di una letteratura transnazionale in virtù di una specifica lettura critica o dei processi di circolazione dei testi, ma piuttosto tematizzano l'esperienza transnazionale, propongo di leggere il ruolo di scrittrici e scrittori come Hiromi Goto nell’ottica di un’alternativa al concetto dominante di world literature, o s continua a leggere
tag: identità, Letteratura nippo-canadese, Lingua, memoria, World Literature
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1. IL CALCIO SECONDO KEN LOACH Quando a Eric Bishop appare Éric Cantona non è precisamente un evento mistico ma non è da escludere che per Eric lo sia, è un supporter del Manchester United e per i supporter dello United Cantona significa molto, è The King. Eric ha il poster del suo idolo sul […] continua a leggere
tag: Bill Shankly, calcio inglese, cinema, eric cantona, ken loach
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Il gesto del corpo può essere descritto come la sintesi fondamentale di tutte le attività sportive. L'antitesi Leib vs Körper è affrontata in una prospettiva antropofenomenologica, in particolare attraverso il linguaggio dell'archetipologia generale di Gilbert Durand, che si dimostra estremamente efficace nell'estendere questo contrasto a temi così vasti come luce/oscurità, puro/impuro, malattia mentale e morte. continua a leggere
tag: Anorexia nervosa, corpo, fenomenologia, Gilbert Durand, psichiatria, sport
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“Ora siamo tre fratelli uniti/ e così deve restare!”. Fratelli un po’ coltelli erano stati a lungo i tre Stati scandinavi: Danimarca, Svezia e Norvegia, legati da affinità linguistiche e religiose ma divisi da faide dinastiche, interessi economici e alleanze internazionali. Nel 1868, quando il futuro premio Nobel Bjørnstjerne Bjørnson incluse quel distico beneaugurante nell’inno […] continua a leggere
tag: danimarca, musica, nation building, norvegia, svezia
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«Ti vedo stanca, hai le borse sotto gli occhi Come ti trovi a Berlino Est?» Gli ultimi successi degli atleti Azzurri hanno risollevato il morale dei nostri connazionali stremati da una sconfitta ben più dura, quella imposta dal Covid-19. Aver portato a casa la coppa degli Europei ha fatto sì che gli italiani scendessero per […] continua a leggere
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I. Prologo Questo saggio tratta all’apparenza alcuni argomenti tra loro distanti avvicinandoli sempre più fino a intrecciarli in una trama epistemologica ed euristica al centro della quale vi è il romanzo come viatico per costruire solide e potenti teorie sociologiche e vi è la biblioteca, privata e oggi inevitabilmente multimediale, dello studioso di scienze politiche […] continua a leggere
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Riprendendo quanto egregiamente affermato da un ancor giovane (1972) Lionello Sozzi (1930-2014), francesista e comparatista di prim'ordine a livello internazionale, Jean de La Fontaine è «uno dei massimi poeti francesi della stagione classica e, forse, il più grande lirico della letteratura di Francia». In questa piccola conversazione interdisciplinare, che si muove essenzialmente fra la storia delle idee moderne e la sociologia della letteratura e che si concentra perlopiù sulle Fables, desidero illustrare e, per quanto possibile, approfondire la Weltanschauung e la Stimmung di questo protagonista sui generis della cultura europea. Alquanto pessimista circa la natura umana, anche di là da quel contesto storico-politico che tanto lo ha influenzato, La Fontaine rimane una lettura pressoché imprescindibile nella Bildung, nella paideia della persona di cultura del Terzo millennio. continua a leggere
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Intorno al fascismo Proposte editoriali. È indubbiamente un periodo di notevole ripensamento degli anni del fascismo, da parte degli storici italiani. Nel breve periodo di pochi mesi sono stati pubblicati contemporaneamente alcuni libri interessanti che guardano al periodo mussoliniano da varie angolature. Iniziamo dalla segnalazione del bel libro di SIMON LEVIS SULLAM, I fantasmi del […] continua a leggere
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Leggere questo romanzo senza conoscere nulla della storia del suo autore fa perdere una parte importante del valore del romanzo stesso e del significato della storia narrata. Al di là delle poche info biografiche fornite in aletta, è facile reperire in rete notizie su Nathan Levi. Personalità poliedrica e difficile da esaurire nella sola sua […] continua a leggere
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Montaigne non ci lascia ignorare di esser nato gentiluomo. Sia che parli di guerra, o di opere dello spirito, o anche di educazione, egli ne parla da gentiluomo. Benché si compiaccia non poco di intrattenerci sui suoi antenati, sulla terra ove essi hanno riposto il loro affetto, sul suo stemma, e persino sul difetto abituale […] continua a leggere
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Sainte-Beuve e Baudelaire Marcel Proust Un poeta che tu ami solo in parte, e riguardo al quale è generalmente ammesso che Sainte-Beuve, che gli era molto legato, diede prova dell’ammirazione più chiaroveggente e divinatrice, è Baudelaire. Ora, se Sainte-Beuve – commosso dall’ammirazione, dalla deferenza e dalla gentilezza di Baudelaire, che gli mandava ora dei versi […] continua a leggere
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Questo contributo è nato da una pluralità di colloqui con studenti liceali e universitari, e mira essenzialmente a illustrare l'evoluzione degli strumenti giuridici che hanno contribuito al perfezionamento della convivenza fra individui sino a un'aggregazione sociale organizzata e pluralista. continua a leggere
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