Se la recente emergenza sanitaria ha costruito narrazioni attorno alla parola “Resilienza”, ormai entrata nell’uso comune con semantiche mobili (a volte persino abusate e irritanti) e adattate ai diversi contesti di adozione (dall’economia alla medicina, dall’organizzazione sociale all’espressione artistica), il periodo post-pandemico sta mettendo in luce le fragilità individuali e collettive che, inevitabilmente, costituiscono l’onda […] continua a leggere
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Secondo l’etimologia corrente, la parola felice continua il latino felix / felīce(m), corradicale di fecŭndus ‘fecondo, fertile’, e significa in origine ‘che produce frutti, fertile’, da cui poi ‘felice, propizio’. Mi pare che, come sempre, il significato ‘fertile, fecondo’ sia un adattamento neolitico (decimo millennio a.C.) di tipo agro-pastorale, legato a un’idea – ancora molto attuale – di benessere come qualcosa originato dalla produttività, ma che per cogliere il senso profondo della nostra parola – o meglio il suo iconimo – sia necessario indagare quale esso potesse essere stato nei milioni di anni che precedono questa evoluzione semantica, vale a dire nelle comunità nomadi e pre-stanziali del Paleolitico. continua a leggere
tag: etnofilologia, felicità, iconomastica
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Il contributo presenta un’analisi dell’orazione De felicitate di Filippo Beroaldo seniore, stampata a Bologna nel 1495. Dopo una panoramica introduttiva sull’autore e sulle sue opere, l’orazione viene anzitutto letta in relazione al dibattito umanistico sul tema della felicità umana. Quindi, si procede ad una discussione di alcuni passi selezionati (in latino e in traduzione), dei quali vengono evidenziati le fonti, le possibili interconnessioni con opere coeve, la funzione in seno all’argomentazione beroaldiana. In generale, l’articolo funge da introduzione alla lettura dell’opera e da chiarificazione della posizione del maestro bolognese sul discusso tema in questione. continua a leggere
tag: De felicitate, felicità, Filippo Beroaldo Seniore, Rinascimento, Umanesimo bolognese
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L’articolo si concentrerà sul ruolo dei guardiani nella Repubblica che, governando, dovrebbero esercitare la loro specifica virtù ed essere quindi felici, anche se in alcuni passaggi del dialogo, Platone mostra incertezza sulla felicità di questa classe. Nonostante questo, cerca di armonizzare l'orizzonte eudemonistico con il benessere delle persone che vorrebbero agire secondo giustizia e per il bene comune: l’opportunità del lettore moderno sarà quella di valutare il valore e l’efficacia di questo suo tentativo. continua a leggere
tag: eudemonistico, felicità, giustizia, governanti
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Il contributo indaga l’idea di felicità nel Bildungsroman, un genere, come ha osservato Franco Moretti, fondato su una particolare «retorica della felicità». Per mettere in luce la novità di questa retorica, cominceremo con l’indicare nella felicità la meta implicita di ogni racconto. Vedremo poi come nel romanzo moderno il raggiungimento della felicità sia diventato «problematico». Infine, con riferimento agli Anni dell’apprendistato di Wilhelm Meister di Goethe, ravviseremo nel Bildungsroman un tentativo di ripristinare il nesso tra narrazione e felicità all’interno del mondo «problematico» del romanzo. continua a leggere
tag: Anni dell’apprendistato di Wilhelm Meister, Bildungsroman, felicità, Franco Moretti, narrativa
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L’ideologia del pensiero positivo è radicata nella storia del New Thought, un movimento spirituale e secolare allo stesso tempo, riconducibile al Trascendentalismo americano del diciannovesimo secolo, con profonde implicazioni di natura religiosa, culturale, economica e politica. Oggi, il pensiero positivo è anche un’industria globale capace di generare grossi introiti attraverso la cosiddetta “self-help literature” e i numerosissimi speakers e coaches motivazionali presenti sul mercato. In quanto fenomeno globale che influenza milioni di persone sia nella sfera pubblica che privata, questo vero e proprio “marketing della felicità” richiede un’analisi multi sfaccettata e una comprensione del fenomeno non solo come possibile evoluzione dell’ideologia dell’American Dream, basata sulla ben nota ricerca della felicità. Il presente articolo indaga la radicalizzazione del pensiero positivo, sostenendo la possibilità che essa possa condurre a ciò che si può definire “positività tossica”, inquadrando il fenomeno nel cotesto del discorso “conspirituale”, a sua volta inserit continua a leggere
tag: Conspiritualità, cospirazionismo, pensiero positivo, positività tossica, ricerca della felicità
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Questo saggio analizza i due volumi di memorie della scrittrice Tlingit Ernestine Hayes: “Blonde Indian” (2006) e “Tao of Raven” (2017). Si vedrà come, intrecciando diversi livelli narrativi, l’autrice ricerchi una riconciliazione con il proprio passato personale e con quello traumatico che le è stato lasciato in eredità e che condivide con gli altri Indigeni dell’Alaska, in un viaggio alla ricerca della propria felicità personale che, però, può esistere solo in relazione ad una più ampia e collettiva risorgenza Nativa. continua a leggere
tag: Alaska, Ernestine Hayes, memoria, Nativi, trauma
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La cucina italiana, recentemente proposta per il riconoscimento Unesco come “patrimonio culturale immateriale”, è un caso interessante di “condivisione delle diversità”: la sua cifra caratteristica è infatti la diversificazione locale delle esperienze, che non si limitano a sommarsi l’un l’altra bensì interagiscono e si moltiplicano in una rete di scambi che risale indietro nel tempo, sia sul piano geografico (scambi e influenze fra diverse esperienze territoriali) sia sul piano sociale (scambi e influenze fra cultura di élite e cultura popolare). La cucina rappresenta per gli italiani un valore identitario di primaria importanza, e ciò che merita di essere notato è come un’identità molto forte si sia fondata non sull’adesione a un modello unico e omogeneo bensì sulla reciproca conoscenza e valorizzazione delle diversità. continua a leggere
tag: Biodiversità, Cucina, patrimonio, Unesco
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L’anno 1992 si rivela paradigmatico del cambiamento della rappresentazione del fenomeno mafioso all’interno del panorama mediatico francese. Fino alle Stragi di Capaci e Via D’Amelio, sui giornali e telegiornali francesi, il racconto delle mafie si era sempre contraddistinto per l’utilizzo di leitmotiv ricorrenti che, dopo la violenza mafiosa del ’92, lasciano il posto ad analisi e approfondimenti ricchi di dettagli. In questo saggio, in un confronto aperto con i media italiani, si analizzerà questo cambiamento. continua a leggere
tag: mafia, media, rappresentazione, stragi
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Negli anni Trenta F.D. Roosevelt risponde alla Grande Depressione con il New Deal invitando la popolazione all’unità e agli ideali fondativi della Nazione. La Felicità, uno dei diritti sanciti dalla Dichiarazione d’Indipendenza, diviene il tema centrale di Hollywood che con le screwball comedy ne propone una rappresentazione le cui linee base contribuiscono al Sogno Americano del futuro. Con l’avvento dei social media e l’arretramento del racconto collettivo, essere felici da difficile conquista si trasforma in desiderio subitaneo, un bene spendibile per raggiungere il successo individuale. continua a leggere
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«Felici i felici» scriveva Borges. E quale immagine più stereotipata e ingombrante si accampa nella nostra retina di quella di un bambino felice per definizione? Felice (secondo noi adulti) perché ignaro del futuro, accudito e curato, senza responsabilità…. Naturalmente, parliamo del bambino del nostro mondo industrializzato e consumista, della società del benessere; ma anche di quello dell’iconografia mariana, o il piccolo Buddha, il puer aeternus. Quel bambino ci appare pienamente felice, nel gioco, nel riposo, nella sua crescita armonica. Con il sospetto che quella felicità sia proprio lei, la stessa, che si ripresenterà nella vita adulta, come un ricordo, un ritorno, in un fuggevole momento. «Felicità raggiunta/si cammina per te su fil di lama» scriveva Montale. continua a leggere
tag: Beatrice Alemagna, Benjamin, infanzia, letteratura per l’infanzia, Topipittori
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Si arriva a un momento della vita in cui ci si sente totalmente disillusə rispetto al concetto di felicità. Oltre a non saperla bene definire, non saperle dare forma, ci si convince che sia un costrutto del tutto astratto, raccontato ai bambini insieme al bene, l'amore e la bellezza come motori dell'esistenza a sé stanti.
Nell'infanzia genericamente esiste la felicità, nella misura in cui non ci si mette in dubbio quando si dice sono felice, mamma. Forse solo perché c'è il sole, perché si vede un cane buffo passeggiare per strada, perché si è ricevuto un regalo di qualsiasi tipo. Ed è genuino. continua a leggere
tag: contrari, elettrone, felicità, fisica, panta rei
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Si propone un’analisi fenomenologica del sentimento di felicità con speciale attenzione all’opera sistematica di Max Scheler ed al suo costrutto di psiche quadripartita lungo quattro livelli: sensoriale, vitale, psichico, spirituale. In questa visione la felicità è per così dire ‘trasversale’ a tutti i piani suddetti in ordine ai diversi gradi di centralità o profondità, sicché la si può definire come un ‘vettore ontologico’. Da qui la ricerca della felicità come: a) epitome di un’aspirazione originaria dell’uomo (sebbene imprigionato nella coscienza tragica della propria finitudine) ad una totalità dispensatrice di completezza e perfezione; b) elemento complementare e reciproco di un modello ermeneutico del male. Exempla di tale complementarità diadica sono reperibili in contesti filosofici, antropologici, culturali, religiosi. continua a leggere
tag: beatitudine, colpa, felicità, Max Scheler, nichilismo, postmodernità, psiche quadripartita
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Affrontare un tema pressoché impossibile come la felicità può parere uno sforzo titanico. E lo è. Mi è sembrato più lieve dialogare con autori tra passato e presente. Il punto di partenza è l’incipit del Convivio di Dante, che si propone uno scopo prettamente didascalico e divulgativo, perché è scritto per tutti, anche per quelli che non conoscono il latino. Il poeta fiorentino si rifà ad Aristotele (lo Filosofo) con quella frase ad effetto che divenne il vessillo dei maestri di filosofia parigini di metà del XII secolo: tutti li uomini naturalmente desiderano di sapere. continua a leggere
tag: Alluvione, dante, Guareschi, Zambrano, Zibaldone
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Quando ci mettiamo a parlare della foresta non possiamo dire: ‘Questa è la mia storia, questo è quello che ho scritto, queste sono le mie idee’, perché ai veri saggi che abitano la foresta, quelli che hanno le proprie radici nella terra, gli esseri selvatici signori degli alberi, a loro non piace quando parliamo a questo modo. Ci stanno ascoltando e non vogliono che pensiamo che i nostri pensieri umani provengano solo da noi stessi. continua a leggere
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Un viaggio, una meta, una ripartenza: una città come Bologna è anche questo. Forse è soprattutto questo, sia per chi ci vive che per chi la visita. Ogni volta si scopre qualche cosa di nuovo, spinti da quella curiosità che muove ogni percorso di vita. Dal centro alle porte cittadine fino alle zone al di […] continua a leggere
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Le Chevalier Silence di Jacques Roubaud rimanda al Roman de Silence di Heldris de Cornuälle (XIII sec.), ma vi fonde e combina molti altri testi medievali e moderni. Tradizione e creatività danno vita a un originale palinsesto, dove il medievista si diverte a scoprire le fonti, mentre il lettore comune si gode l’ennesimo, avvincente esercizio di stile: Une aventure des Temps Aventureux. Con umorismo e spirito ludico, Roubaud ravviva le imprese di Silence, tramandandone la memoria. continua a leggere
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A Ezio Raimondi, interprete geniale e incontentabile che ha saputo leggere l’opera di Petrarca e di molti suoi discepoli europei in maniera insuperata. Noi pure siamo tra quelli che credono in una letteratura che sia presenza attiva nella storia, in una letteratura come educazione, di grado e di qualità insostituibile. Italo Calvino, Il midollo del […] continua a leggere
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Chiedere a un uomo di non distrarsi mai, di sottrarre senza riposo all’equivoco, alla pigrizia dell’abitudine, all’ipnosi del costume, la sua facoltà di attenzione, è chiedergli di attuare la sua massima forma. C. Campo, Attenzione e poesia (1961), in Ead., Gli imperdonabili, 1987 L’elemento centrale della visione religiosa biblica in generale e cristiana in particolare […] continua a leggere
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L’intervista è stata ideata e condotta da Alessandro Trabucco in un’unica sessione di circa 150 minuti nella mattina di venerdì 7 aprile 2023 presso la residenza dell’intervistato sita in Lecce. Essa ripercorre nelle sue pagine gli anni più intensi della carriera politica di Giovanni Pellegrino, dagli esordi fino al termine dell’esperienza in Senato, concentrandosi maggiormente sulle esperienze del Pellegrino nella Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari e nella Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi. continua a leggere
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L’organizzazione criminale denominata ‘ndrangheta assume le sembianze di un virus in un periodo storico in cui trova supporto in un alleato: il covid-19. “Nuovi” ambiti della vita pubblica vengono macchiati dalla smania di dominio criminale che abbraccia il traffico di smaltimento e riciclaggio dei rifiuti, con le prime infiltrazione nel business delle criptovalute: il bitcoin. Il web è preso d’assalto durante gli anni della pandemia, dove i cittadini, utilizzano gli strumenti digitali per uso personale o per acquistare beni di prima necessita come mezzo alternativo alle norme vigenti durante il lockdown. Con l’arrivo dei vaccini che serviranno a contrastare la diffusione del virus, le mafie escogitano un piano di ricavo economico su alcune dosi di siero a mRNA e a vettore virale a cifre esorbitanti. La pandemia ha dimostrato come gruppi criminali sono riusciti a gestire per il meglio un momento critico dal punto di vista sia sociale che economico. continua a leggere
tag: Bitcoin, pandemia, Rifiuti
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Negli ultimi anni si sta assistendo ad un cambio di rotta del potere della ‘Ndrangheta: la figura tradizionale del mafioso coinvolto in sparatorie e altri reati legati al mondo fisico si sta dissolvendo pian piano. Oggi, infatti, il mafioso è sempre più impegnato in altro genere di attività, specialmente quelle relative a questioni economiche e […] continua a leggere
tag: 'ndrangheta, criptovalute
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Dal 1962, anno della sua scomparsa, sono state numerose le pubblicazioni dedicate alla figura di Enrico Mattei. Marchigiano, imprenditore dell’industria chimica sotto il fascismo, coordinatore delle forze partigiane cattoliche durante la Resistenza, nel 1945 viene nominato dal Comitato di Liberazione Alta Italia commissario dell’Azienda generale italiana petroli (Agip), l’ente petrolifero pubblico istituito nel 1926 dallo Stato italiano. Negli anni del dopoguerra Mattei si oppone alla liquidazione dell’Agip, preferendo invece preservare l’azienda e utilizzare le sue risorse tecniche per attuare la ricerca di petrolio e gas nella Pianura Padana. continua a leggere
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“Bisogna arrivare al punto che non solo gli aerei, ma le navi e i treni e le strade siano insicure, bisogna ripristinare il terrore e la paralisi della circolazione. Diamo un segno inequivocabile della nostra presenza. Ci riconosceranno. Ci seguiranno, perché ciò che vogliamo è ciò che essi vogliono: la distruzione del mondo borghese… Borghesia […] continua a leggere
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Editoria e storia del libro Libro intrigante questo di Gian Arturo Ferrari (Storia confidenziale dell’editoria italiana, Marsilio editore, euro 19,00). L’autore è stato uno dei protagonisti dell’impresa industriale del libro in Italia: da Boringhieri a Mondadori, da Rizzoli di nuovo a Mondadori, con incarichi, potere e stipendi sempre maggiori. Ci si poteva aspettare, visto il […] continua a leggere
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In principio era una indagine: raccogliere dati su “come” e “perché” sono nate le Case del Popolo in Emilia Romagna. Il materiale ottenuto, attraverso interviste effettuate nei centri ricreativi della regione, si è dimostrato subito ricco e interessante, tanto che Nicola Bonazzi, regista e drammaturgo del Teatro dell’Argine di San Lazzaro di Savena, ne ha […] continua a leggere
tag: Bonazzi, Casa del Popolo, Malerba, scrittura stralunata, Teatro dell’Argine
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«I was looking for a quiet place to die. Someone recommended Brooklyn, and so the next morning I traveled down there from Westchester to scope out the terrain.» Ammettiamolo, non sembra esattamente l’incipit di un romanzo sulla felicità, o sulla ricerca della felicità. Eppure è proprio questo il tema che si snoda sotterraneo sotto gli […] continua a leggere
tag: caso, felicità, Paul Auster, The Brooklyn Follies
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«Leggendo più volte a voce alta l’edizione di Atelier d’inverno […], mi sono reso conto che, a parte il fastidio procurato al lettore da una eccessiva e farraginosa messa a punto (?) tipografica, il precipitato del testo era oltremodo ingolfato da una prosodia eccessivamente disforica, che, se rendeva mimeticamente il messaggio semantico, lo intorbidiva in qualche modo… così questa rilettura dovrebbe servire a rendere più agevole la lettura sia a voce alta che con gli occhi solamente». Sono parole di Remo Pagnanelli, non del tutto soddisfatto della prima stesura di Atelier d’inverno. La riedizione di AnimaMundi propone a distanza esclusivamente il testo sottoposto a revisione dallo stesso autore nel gennaio 1987, passato per quella sensibile opera di sottrazione e di essenzializzazione dell’elemento lirico che contestualmente ha favorito la sporgenza di alcuni luoghi memorabili della sua mitologia poetica. Tre sezioni compongono l’opera: «Glaciazioni», «Pratiche dissolutive», «Musica da viaggio». continua a leggere
tag: AnimaMundi, Atelier d'inverno, poesia, Remo Pagnanelli
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«Il mondo respira indipendentemente da noi. C’è aria che circola nella terra, nelle piante, nell’acqua, nel cielo e noi non ce ne accorgiamo mai. Non ci facciamo caso. Ci preoccupiamo del nostro respiro, solo quando non riusciamo più a farlo.» Siamo alle prime pagine del libro di esordio scritto da Beatrice Coppini Il sospiro del […] continua a leggere
tag: interiorità, quotidianità, racconto breve, sospiro, toscana
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Kyiv è splendida a maggio è un romanzo che intreccia storia e memoria, passato e presente, all’interno di una narrazione di fantasia. Davide Zadar, lo pseudonimo dell’autore, è un giornalista di origini italiane che collabora con importanti testate internazionali. Nel libro emerge il suo personale rapporto con l’Ucraina e la profonda conoscenza del suo popolo. […] continua a leggere
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Esce finalmente, dopo una lunga gestazione, questa monumentale raccolta di saggi che vuole porsi – ed ha tutte le carte in regola per farlo – come il nuovo testo di riferimento storiografico per quanto riguarda la storia dello sport femminile in Italia. Dopo una Prefazione (pp. 9-10) di Ivano Granata che narra la storia dell’opera, […] continua a leggere
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I promessi sposi Jacob Burckhardt La prossima volta: Schiller, Die Kunstler. Oggi: Manzoni, I promessi sposi. Enorme diffusione, opinione consolidata, fuori d’Europa; io ho da dare solo alcuni cenni, a chiarimento di ciò che è noto senz’altro. Nell’estetica si aprì nello stesso tempo un dibattito intorno al concetto di «romanzo storico». Il 1827 era l’acme […] continua a leggere
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Di Marino Moretti (1885-1979) qui si delinea la sua anima crepuscolare – la sua vicenda crepuscolare, visto che la sua opera non si esaurisce con il crepuscolarismo storico – flessa nella trilogia che annovera Poesie scritte col lapis (1910), Poesie di tutti i giorni (1911) e Il giardino dei frutti (1915), cui seguì, dopo una vasta produzione narrativa ben apprezzata dalla critica, un lunghissimo, emblematico, silenzio lirico protrattosi fino a L’ultima estate (1969), e successivamente Le poverazze nel 1973 e Diario senza le date nel 1974. Al lungo silenzio di poeta forse contribuì la scomparsa di alcuni autori suoi compagni di strada, che fissava anche la fine del crepuscolarismo storico. continua a leggere
tag: Guido Gozzano, Marino Moretti, Sergio Corazzini, simbolisti franco-belgi
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