Bibliomanie

Autoritratto sobrio e, forse, inutile
di , numero 33, maggio/agosto 2013, Letture e Recensioni,

Come citare questo articolo:
Davide Monda, Autoritratto sobrio e, forse, inutile, «Bibliomanie. Letterature, storiografie, semiotiche», 33, no. 13, maggio/agosto 2013

1. A Davide piace ogni mare, perché è uomo libero (e ribelle).

2. A Davide piace camminare all’infinito, e camminando ha elaborato, fra il resto, tutto quello che ha scritto (forse male).

3. A Davide piace andare in bicicletta tutti i giorni di tutte le stagioni, perché senza le carezze e gli schiaffi della natura e delle cose non riesce a respirare.

4. A Davide piace parlar chiaro e far lezione, perché reputa di esser nato parlatore; è una sorta di macchina sensibile per l’insegnamento, per l’avvocatura e per altre attività analoghe.

5. A Davide piace regalare e offrire sempre, e se non dona, poi, resta un po’ male.

6. A Davide, oltre al mare, piacciono i fiumi, i laghi, i monti, le gemme, i fiori, i profumi (più che tutto), i suoni misurati, i legni e le tisane… perché vi riconosce simboli di purezza, di trasparenza e d’altra vita.

7. A Davide piace andare a letto tardi e alzarsi presto: vorrebbe vedere tutte le stelle e tutte le aurore.

8. A Davide piace l’arte in maniera assoluta, tormentosa, quasi tragica, poiché crede che tutto il nostro senso mortale abiti là.

9. A Davide piace oltremisura lavorare, ma gli piace più ancora perder tempo: solo gli otia lunghi, a suo vedere, promettono l’approdo a parti spirituali di qualche novità.

10. A Davide piace suonar la viola, il violino, il pianoforte, il flauto, ma specialmente il violoncello – che peraltro non sa quasi suonare.

11. A Davide piace avere molti amici, perché gli fanno pregustare un altro cosmo.

12. A Davide piacciono le persone, quando si rivelano virtuosamente curiose, genialmente laboriose, lucidamente ardite, avvezze a soffrire l’arte dura di ascoltare e, più che tutto, buone – ove bontà è porto imperfetto di una vita bella.

***

1. A Davide non piace dormire, perché alla morte ha già dato gran tempo.

2. A Davide non piace mangiare, perché il suo corpo strambo lo tormenta, ed anche perché il cibo gli rammemora implacabile – da sempre – le miriadi di persone che non l’hanno.

3. A Davide non piace far l’amore come lo fanno tanti, con egoismo, avidità, violenza.

4. A Davide non piace la volgarità in alcuna forma: oblia, insozza, vulnera, fra l’altro, quanto di meglio resta dell’Occidente.

5. A Davide non piace comperare quelle cose inutili e avvilenti da cui, peraltro, è già ben accerchiato.

6. A Davide non piace parlare a vanvera, sebbene gli accada spesso e, talora, volentieri.

7. A Davide non piace dir bugie, anche se di mezze verità ne dice – come del resto tanti – a profusione.

8. A Davide non piace andare al mare, ai monti o ai laghi quando c’è la gente intorno. Una struttura psicofisica sui generis non riesce (quasi) a sostenere il tripudio dell’osceno, dello scorretto, dell’ovvio.

9. A Davide – pur pilota responsabile – non piace l’automobile, perché la sente strumento di morte, a priori ostile ad ogni vita buona; la mente vaga fra corpi, anime, fantasie, paesi, continenti et alia.

10. A Davide non piace sentir parlar di Dio da chi non soffre.

11. A Davide non piace il “sentimento”, perché confida in tramontane, atroci ed insieme salvifiche, di autentiche passioni.

12. A Davide non piacerà morire, ma, quando verrà il giorno, vorrà lasciar la vita da stoico e da platonico-cristiano.

Questo articolo è distribuito con licenza Creative Commons Attribution 4.0 International. Copyright (c) 2013 Davide Monda