Ancient Law di Henry Sumner Maine. A centocinquant’anni dalla sua pubblicazione
Piero Venturelli, Ancient Law di Henry Sumner Maine. A centocinquant’anni dalla sua pubblicazione, «Bibliomanie. Letterature, storiografie, semiotiche», 25, no. 5, aprile/giugno 2011
Centocinquant’anni fa Henry Sumner Maine (1822-1888) – uno dei più eminenti antropologi, sociologi e storici del diritto dell’Inghilterra vittoriana – mandò alle stampe Ancient Law (London, Murray, 1861). L’opera, senza dubbio il suo capolavoro, riscosse immediatamente un notevole successo, suscitando una serie di discussioni in certi casi non ancora sopite. Anche se più di un interprete ebbe subito a stigmatizzare la presenza nel libro di generalizzazioni un po’ ardite, da parecchie menti di quel tempo, piene di entusiasmo per la scienza, la sua uscita venne addirittura salutata come il principio di una nuova epoca nella storia del diritto; non si mancò di lodarne l’autore per aver saputo organizzare in un’unica opera un materiale vastissimo in forma compatta e intelligibile, così da «forgia[re] con un solo colpo da maestro un nuovo e durevole legame tra il diritto, la storia e l’antropologia»
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