Un canzoniere nel caos postmoderno. Lo Speculum Salutis di Federico Cinti
Adriano Marchetti, Un canzoniere nel caos postmoderno. Lo Speculum Salutis di Federico Cinti, «Bibliomanie. Letterature, storiografie, semiotiche», 24, no. 15, gennaio/marzo 2011
Nel volume, mirabile di rigore e di audacia, sono versati 366 sonetti, opportunamente numerati e raggruppati in parti uguali nelle tre sezioni: “A Giulia”, “A Giulia che parte”, “A Giulia e Federico”. Il trittico non dissimula la ‘fonte’: versi e lire che hanno ritmato la poesia occidentale. Lo attestano le epigrafi, fungenti da vestibolo per ogni sonetto, esibendo non solo la vasta ‘biblioteca mentale’ dell’autore, ma anche il mosaico dei ‘giganti’ che lo sorreggono sulle spalle, e senza i quali non avrebbe potuto intravedere gli orizzonti ritagliati in questo, che definisce un canzoniere – ancora uno dei possibili, dopo quello di Petrarca
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