Mondi animali – rappresentazioni, immagini, realtà.
Beatrice Borghi, Mondi animali – rappresentazioni, immagini, realtà., «Bibliomanie. Letterature, storiografie, semiotiche», 57, giugno 2024
Cosa distingue l’uomo dall’animale? La storia ci insegna che l’umano ha una dignità prodotta dall’uso della ragione, e per questo, l’animale-uomo si è appropriato, nella notte dei tempi, del potere sugli animali, li ha addomesticati, schiavizzati, ma anche mitizzati o caricati di significati negativi. L’etologia ci ha invece sempre più indicato vie alternative: una comunanza che rende crudele ogni azione umana tesa al predominio. La filosofia ha tracciato il confine tra noi e loro, puntando sul confronto più che sulla separazione. Il progresso scientifico e la crescente coscienza
ambientalista hanno aperto conoscenze maggiori sul loro linguaggio, sulla loro organizzazione sociale, sul loro apporto alla vita del pianeta. Oggi siamo convinti che l’idea di umanità si chiarisca sempre in relazione all’idea di animalità. Le arti hanno saputo raccontare e rappresentare gli animali anche a livello simbolico.
Il tema della nostra call è stato recepito in modo molto ampio, e diversi sono stati gli studiosi e i ricercatori che hanno aderito al nostro invito, proponendo lavori di approfondimento e di studio ricchi e differenziati sia nell’ambito scientifico che in quello storico e culturale.
In particolare, Maria Morini ha segnalato nel suo saggio il passaggio dalla rappresentazione degli animali mitologici e simbolici, presenti nei bestiari medievali, alle raccolte e catalogazioni degli animali per una ricerca di significati che, nel XVI secolo, ha visto la natura artefice e generatrice di mostruosità animali.
Sulla lunga strada della giustizia per gli animali, l’articolo di Giulia Guazzaloca pone lo sguardo sulla legislazione protezionistica italiana, dall’età liberale e fascista agli anni Novanta-Duemila, proponendo riflessioni sulla situazione attuale legislativa per gli animali e sulla necessità di una diffusione collettiva dell’idea di dignità e rispetto per le creature senzienti che potrà avvenire dalla sensibilità dei singoli e dall’educazione.
Di carattere storico i saggi di Galletti, Grandi, Borghi. Attraverso l’analisi delle fonti normative cittadine emiliano-romagnole redatte tra XIII e XV secolo, il contributo di Filippo Galletti evidenzia il ruolo essenziale che gli animali ricoprirono all’interno delle comunità e il progressivo controllo che nel tempo assunse l’autorità istituzionale sul mondo animale.
Tra draghi, fenici, cicale, formiche e altre meraviglie, l’autore William Grandi pone l’attenzione sugli animali fantastici nella letteratura per l’infanzia e l’adolescenza; un excursus che fa emergere chiaramente come le narrazioni per le giovani generazioni siano pervase dalla presenza dell’incanto in grado di far volare, tra immaginazione e consapevolezza, i piccoli lettori.
E sempre di viaggi, in questo caso, verso mondi e terre straniere, è il saggio di Beatrice Borghi che ci restituisce le testimonianze dei viaggiatori medievali tra realtà ed esotismo; un itinerario che parte da Bologna e che approda in Egitto.
Nell’ambito letterario, sono varie le suggestioni proposte: Monica Longobardi si dedica alla produzione poetica di Toti Scialoja, analizzando le sue famose filastrocche, la cui presenza animale diventa parodia e nonsense. Dalla Francia, Katarzyna Jopa ci sottopone un saggio sui bestiari nella poesia del poeta polacco Krzysztof Kamil Baczyński, morto giovanissimo durante la seconda guerra mondiale, e in questo modo ragiona sul concetto di “bestialità”. Un animale che invece impara la lingua umana è il protagonista del recente romanzo Il cinghiale che uccise Liberty Valance, analizzato filosoficamente da Anne Demorieux. Sono, questi ultimi, due dei quattro saggi di area francofone ricevuti; citiamo ancora quello di Fatima Saddoui, relativo al ruolo del gatto nel film Le Chat, dal romanzo di Simenon, e quello di Charkaoui M’hammed che, operando nel campo dell’arte, propone un focus sull’angoscia umana attraverso la rappresentazione artistica dell’animale. Nadia Tebbini infine ci trasporta in ambito tassonomico e allegorico con la “Favola dei Fratelli della Purezza” (Iraq, IX-X secolo) e il Processo intentato dagli animali contro la dominazione umana.
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