Bibliomanie

Canzone e sonetti di Polo Zoppo di Bologna
di , numero 33, maggio/agosto 2013, Traduzioni, inediti e rari,

Come citare questo articolo:
Paolo Trocchi, Canzone e sonetti di Polo Zoppo di Bologna, «Bibliomanie. Letterature, storiografie, semiotiche», 33, no. 19, maggio/agosto 2013

“È estremamente probabile che, prima della diaspora seguita alla condanna dei Lambertazzi, esistesse una raccolta di poeti bolognesi, in larga maggioranza ghibellini, che fu messa in salvo al di fuori della città felsinea e alla quale dovettero attingere i redattori toscani dei codici a noi pervenuti. In tal modo, si spiegherebbe il particolare che i rimatori in questione, a differenza degli altri autori antologizzati, siano detti di Bologna e non da Bologna: è il caso non solo di Guinizzelli, nel ms. Palatino, ma anche di Paolo Zoppo, nel codice Vaticano”. Il concittadino Ranieri dell’importante famiglia dei Samaritani, con il sonetto Fansi ‘ndivini a tal tempo ch’è ‘n danno, risponde appunto a una poesia di Polo andata perduta, Venuto è ‘l tempo, che sarebbe stata certamente interessante: innanzitutto perché si trattava di una ballata (di una forma metrica cioè vicina allo Stilnovo), e poi perché la risposta allusiva e polemica del guelfo Ranieri ha fatto supporre che in essa trovasse attestazione la fede ghibellina del suo autore, delusa dalla cacciata dei Lambertazzi nel 1274. Al contrario è stato anche reperito, in alcuni registri datati tra il 1274 e il 1295, un Paolo da Castello tra i milites geremei. La verità è che della vita di Polo Zoppo di Castello non si sa quasi nulla: di sicuro davvero, soltanto che era nella sua città tra il 1268 e il 1273, quando ebbe contatti con Monte Andrea, ma tanto può bastare a collocare nel tempo la sua poesia. Zaccagnini lo identifica in Paolo di Rinieri di Sighicello degli Alberi da Castello, del quale pare che scompaiano le tracce in Bologna proprio dopo il 1273: si tratterebbe allora all’incirca di un coetaneo di Guinizzelli. Ma ci sono rimaste notizie di altri personaggi della casata, che risulta avesse proprietà immobiliari in città, e anche di un altro Paolo (di Jacopo di Niccolò da Castello), forse troppo giovane per la candidatura al ruolo di corrispondente con Monte Andrea…

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