Ragionando di Bologna, di bolognesi e di “bolognesità” Noterelle in dialogo con Roberto Roversi ed Ezio Raimondi
Davide Monda, Ragionando di Bologna, di bolognesi e di “bolognesità” Noterelle in dialogo con Roberto Roversi ed Ezio Raimondi, «Bibliomanie. Letterature, storiografie, semiotiche», 26, no. 6, luglio/settembre 2011
Sono persuaso che la miglior ragione per cui io – uno fra i tanti studiosi di civiltà letteraria europea che si trovano a spaziare, più o meno plausibilmente, dal Rinascimento al Romanticismo – meriti d’essere ascoltato su questo non agevole argomento risieda nella mia ventennale collaborazione ed amicizia con Roberto Roversi (1923) ed Ezio Raimondi (1924): nel fatto – in altri termini – che da gran tempo io abbia l’immeritata fortuna di dialogare mensilmente (salvo, ça va sans dire, imprevisti di varia natura) con questi due maestri “di color che sanno”, certo assai differenti, eppure, al tempo stesso, vicini per diversi aspetti non secondari – dati anagrafici, amicizie, letture ed autentiche passioni letterarie, storiografiche e speculative ed altro ancora confermano, si creda, tale posizione
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