Alessandro Berselli, Non fare la cosa giusta
Stefania Sebastiani, Alessandro Berselli, Non fare la cosa giusta, «Bibliomanie. Letterature, storiografie, semiotiche», 23, no. 12, ottobre/dicembre 2010
Rispetto al precedente romanzo Cattivo, in cui è evidente la dipendenza del protagonista dall’autore che l’ha creato, soprattutto nelle peculiarità che lo identificano come un ribelle, passionale ma nello stesso tempo freddo e razionale, in Non fare la cosa giusta Berselli apporta elementi di novità nella narrazione. Il protagonista ha una psicologia complessa, vive di vita propria in un romanzo in cui due storie, quella che conduce al crimine e quella che spiega come il narratore viene a conoscenza del fatto tragico, coincidono con i tempi del racconto. La prosa, quando è filtrata dalla necessità di riflettere sugli avvenimenti, ha un ritmo meno frenetico ed è sostenuta da un linguaggio necessariamente più analitico, che conferma la decisa evoluzione stilistica di questo autore
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