Una meditazione filologica sull’Amleto
Luigi Weber, Una meditazione filologica sull’Amleto, «Bibliomanie. Letterature, storiografie, semiotiche», 20, no. 2, gennaio/marzo 2010
Quando, nel 1977, Heiner Müller pensa ad Amleto, pensa probabilmente al giovane Laurence Olivier, che dall’alto della scogliera apostrofa verboso («BLABLA») le onde, mentre alle sue spalle – l’anno del celebre film è il 1948 – si innalzano ancora i fumi apocalittici di un’Europa in rovine. La medesima Europa dove, nel dramma shakespeariano, Norvegia, Polonia e Danimarca si combattono per un lembo di terra senza valore, nemmeno grande a sufficienza da ospitare le tombe degli uomini che vi moriranno. La stessa Europa che, di lì a poco, si getterà a capofitto nell’immenso carnaio della Guerra dei Trent’Anni
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