La letteratura nella scuola e lo scolasticismo
Maurizio Clementi, La letteratura nella scuola e lo scolasticismo, «Bibliomanie. Letterature, storiografie, semiotiche», 20, no. 9, gennaio/marzo 2010
La letteratura, qualsiasi letteratura, cioè qualsiasi testo di qualsiasi tradizione o di qualsivoglia modernità o contemporaneità, può essere studiata a scuola, naturalmente usando qualche precauzione di metodo, e isolandone l’oggetto della didattica, cioè l’oggetto della conoscenza condivisa in classe; ma la pratica scolastica è una pratica che non è aliena toto corde dalla letteratura; anzi la creazione letteraria stessa la prevede, prevede che si possa dibatterne il significato in una comunità scolastica e se ne possa fare in qualche modo conoscenza. Anche un autore molto critico verso la scolasticità della poesia come Zanzotto (un tempo docente anche lui) scrive che «della poesia, che oggi accompagna ben pochi aldilà dell’infanzia e comunque dell’età scolare, durerà forse un’eco più lunga negli animi, mentre continuerà l’aspro riesame che si sta facendo della sua posizione nella scuola-scuoletta»
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