Iago, il ventriloquo assillante. Una lettura di Othello
Luigi Weber, Iago, il ventriloquo assillante. Una lettura di Othello, «Bibliomanie. Letterature, storiografie, semiotiche», 19, no. 1, ottobre/dicembre2009
Più del silenzio carico di inestinguibile rancore di Aiace, come lo leggeva l’Anonimo del Sublime, più del leggendario ammutolire di Arthur Rimbaud, più del muso di sfinge del vecchio Pound, più del tacere di Antonioni, una poetica fattasi carne e sofferenza, più insomma di qualunque altro cecidere manus, l’abbandono della scena (e della parola) di Iago è il paradigma di come il sublime, appunto, coincida a volte con un taglio radicale, e la letteratura attinga il più alto grado di sé fuori da sé, o annullandosi
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