Bibliomanie

Intelligenza e vitalità dello Wilde saggista
di , numero 19, ottobre/dicembre2009, Note e Riflessioni,

Come citare questo articolo:
Valentina Vetri, Intelligenza e vitalità dello Wilde saggista, «Bibliomanie. Letterature, storiografie, semiotiche», 19, no. 8, ottobre/dicembre2009

Leggere attentamente Oscar Wilde è sempre un’esperienza rivelatrice; lo si legge tuttavia sovente – io credo – con un poco di prevenzione, specie perché ne si hanno in mente gli aforismi, i paradossi, oppure qualche battuta delle commedie più famose. E così, prima ancora che per Il ritratto di Dorian Gray, Wilde è conosciuto come un formidabile conversatore ed un eccentrico di genialità indubitabile. La figura del dandy, poi, è quella che a numerosi lettori di tutto il mondo rimane più impressa nella memoria. Qualche tempo fa, mi è capitato, fra l’altro, di vedere un pupazzo che avrebbe dovuto rappresentare Wilde: era vestito di tutto punto in un completo viola ed ornato di un magnifico fiore all’occhiello

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