Ipazia
Maria Rosa Pantè, Ipazia, «Bibliomanie. Letterature, storiografie, semiotiche», 12, no. 21, gennaio/marzo 2008
Mi dissero pagana, martire pagana. Né martire, né pagana. Chiamatemi curiosa. Curiosa del cielo, infatti studiai le stelle e i loro moti; curiosa del mondo e delle sue leggi, così studiai la fisica, un poco, e la matematica: grazie ai numeri il mio animo saliva e quindi fui curiosa dello spirito, dell’anima profonda del mondo e dell’uomo. Di ogni uomo: anche di coloro che di me fecero scempio.
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