Saffo di Lesbo, dai Frammenti
Federico Cinti, Saffo di Lesbo, dai Frammenti, «Bibliomanie. Letterature, storiografie, semiotiche», 03, no. 20, ottobre/dicembre 2005
Quando frequentavo ancora l’ultimo anno di liceo, preso da non so che demone, mi venne l’uzzolo di tradurre Saffo: un pensiero folle, una passione insana, quella per la resa e la riscrittura di testi antichi che non mi riesce di guarire e che, anzi, ha contagiato testi che antichi non sono, ma scritti sempre in lingua latina o greca. Mi misi lì, meo Marte, a compulsare il mio Rocci, con quelle tre macchioline che la mia stilografica gli ha lasciato di fianco schizzando il suo inchiostro una mattina che avevo una versione in classe.
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