Blumenberg si richiama a una concezione del mito ben diversa, legata all'antropologia filosofica del nostro secolo, ed esclude, in polemica con altre teorie interpretative, la possibilità di ricostruire il percorso della produzione mitica. In aperta polemica cone l'interpretazione cassireriana Blumenberg in Arbeit am Mythos sostiene che il limite più grande delle teorie interpretative, quello che le rende inaccettabili, è che ogni teoria, sia evemeristica, allegorica, analogica, vede il mito come un terminus ad quem e non come terminus a quo. Anche Cassirer, con il quale egli ha, per altro, molti presupposti in comune, commetterebbe questo errore; Blumenberg, avversando l'interpretazione del mito come precursore della ragione in un movimento di progressivo sviluppo, teorizza la sua autonomia e contestualmente l'autonomia della genesi della ragione. La contraddizione di Cassirer emerge proprio laddove si tratta di rendere ragione della ricomparsa del mito nel mondo m... continua a leggere
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Lo scopo dichiarato dell'indagine filosofica di Mario Untersteiner intorno al pensiero mitico è ritrovare le tappe del passaggio dal mito al logos:<
“Che l'evoluzione del pensiero greco, dalle sue più remote origini alla sofistica, si possa definire un graduale passaggio dal mito al logos, può considerarsi come un principio ormai chiaro [...] Ma finora, per quello che a me sembra, sono state messe in rilievo solo le tappe successive di questo moto spirituale, senza che ne venissero rintracciati gli spunti genetici nel loro formarsi e negli interni sviluppi progressivi”
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Non c'è problematicità irrisolta quindi nel rapporto di filiazione storico-genetica che dal mito ha portato al logos, e il principale – e meno dubbioso all’apparenza - filo conduttore dell'indagine è ritrovare l'esatto percorso delle tappe di questo passaggio, e il vero quesito da risolvere è, secondo Untersteiner, l’equivoco mai chia... continua a leggere
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Il percorso della filosofia politica nel Novecento ha visto varie vicissitudini; se dopo la prima metà del secolo essa pareva una disciplina in decadenza, avvitata in una sterile riflessione sulla politica e i suoi linguaggi e soppiantata, nelle sue istanze fondamentali, da saperi quali la sociologia, la scienza del diritto e la scienza dello stato, a partire dagli anni Settanta, specie per quanto riguarda temi come la libertà e la giustizia, il dibattito è ripreso, arricchendosi anche di considerazioni e riflessioni sorte dalle nuove necessità di comprensione e di azione, imposte dal mondo globalizzato
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Nel Novecento il dibattito sull’etica è stato ricco di riflessioni e ha fatto emergere una serie di nuove questioni legate sia al progresso scientifico e alle sue ricadute tecnologiche sia alle trasformazioni storiche che hanno determinato la fine delle ideologie globali e con esse anche una perdita di punti di riferimento esistenziali e sociali. Scomparsi i grandi paradigmi che avevano nei secoli precedenti costruito il panorama di riferimento delle scienze e della società, anche la filosofia ha preso atto delle necessità di ripensarsi e di ripensare i suoi strumenti
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