L’opera d’arte universale rappresenta il grande miraggio culturale nel periodo compreso tra la seconda metà dell’Ottocento e l’affermazione delle avanguardie storiche. Intesa come unione simultanea di diversi linguaggi artistici o come evocazione delle sottili corrispondenze interiori tra le diverse forme dell’arte, la contaminazione interdisciplinare incantò alcuni tra i maggiori scrittori dell’epoca da Baudelaire fino a Marinetti
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Colore prediletto da romantici e simbolisti, elemento cromatico distintivo dell’avanguardia espressionista, l’azzurro è il tono cromatico più carico di valenze simboliche nell’opera lirica di Baudelaire. Nella poetica delle corrispondenze, il colore del cielo e dell’oceano traduce l’ansia di libertà, la sete d’infinito che divorò l’autore, nella dolorosa ed insopprimibile monotonia della vita. La prima nota celeste de I fiori del male risuona ne L’albatro (L’albatros).
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Nella storia letteraria dell’azzurro la lirica di Georg Trakl è un mosaico di tinte accese e contrastanti. I temi intorno ai quali si polarizza la sua ricerca sono il senso del peccato, la lontananza di Dio, la solitudine dell’individuo e
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A metà tra scienza e arte, il colore è fisica, antropologia, psicologia, religione, storia della pittura, del costume e tanto altro ancora. In questo scritto, cercherò di ricostruire un percorso letterario, necessariamente parziale, attraverso alcune opere narrative e poetiche che hanno visto a tinte bianche aspetti rilevanti dell’esperienza individuale e collettiva
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