Nel 1859 la direzione della «Rivista contemporanea» di Torino, rendendo onore al poeta tedesco Friedrich Schiller in occasione del centenario della nascita, celebrato il 10 novembre in Germania, si dice certa che «fra cinque anni sarà compiuta l’unità della patria» e propone che «la prima festa nazionale della nostra rigenerazione sia un’ammenda onorevole, sia la festa secolare di Dante Alighieri», «un uomo che pugnò con la spada e con la penna […] per l’unità della gran patria italiana». Il secolo si è aperto con manifestazioni di entusiasmo da parte di autori come Ugo Foscolo, Cesare Balbo e Silvio Pellico, che hanno contribuito con il loro pensiero e le loro opere ad affermare l’immagine di Dante quale padre della patria. Durante il Risorgimento, ... continua a leggere
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Nel 1873 il vignolese Francesco Selmi (1817-1881), celebre scienziato, uomo di vasta cultura e patriota, dà alle stampe il volume Dei trattati morali di Albertano da Brescia. Volgarizzamento inedito fatto nel 1268 da Andrea da Grosseto. L’opera vede la luce all’interno della “Collezione di opere inedite e rare dei primi tre secoli della lingua”, collana a cura della Regia Commissione per i Testi di Lingua. Selmi è uno dei membri maggiormente attivi di questa importante istituzione, fondata nel 1860 con lo scopo di ricercare i codici dei più antichi testi di lingua italiana promuovendone la pubblicazione. Il volume contiene i trattati composti nel XIII secolo da Albertano da Brescia, giurista insigne del quale abbiamo peraltro a disposizione poche notizie biografiche. Annoverato tra i protagonisti della vita politica dell’Italia comunale, egli ricoprì incarichi pubblici nella sua città e a Genova, e partecipò alla guerra contro l’imperatore Federico II... continua a leggere
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Considerato il maggiore illuminista francese della prima metà del XVIII secolo insieme a Voltaire, Charles-Louis de Secondat, barone di La Brède e di Montesquieu (1689-1755), fu un autore caratterizzato da vastissimi interessi. Testimonianza di questa vivace curiosità intellettuale ci è offerta non solo dalla ricca biblioteca personale e dalle opere che egli mandò alle stampe, ma anche dalle Pensées, imponente manoscritto – rimasto inedito durante la sua vita– che raccoglie osservazioni e note, prevalentemente brevi, al quale continuò a lavorare per tutto l’arco della propria parabola speculativa: il celebre Bordolese era infatti solito registrare su carta riflessioni che avrebbero poi potuto essere rielaborate nelle pagine dei testi destinati alla pubblicazione
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