Bibliomanie

Francesco Benozzo

Francesco Benozzo è professore associato di Filologia e Linguistica Romanza all’Università di Bologna. È fondatore del CIEB - Comitato Internazionale per l’Etica della Biomedicina, dell’OSS - Osservatorio contro la Sorveglianza di Stato, del Gran Giurì per le violazioni dei diritti umani commesse durante la pandemia, responsabile scientifico del PCP - Paleolithic Continuity Paradigm for the Origins of Indo-European Languages. Specializzato in filologia romanza e celtica, ha all'attivo 800 pubblicazioni sulle radici preistoriche e sciamaniche della cultura europea, sull'origine del linguaggio (secondo la sua teoria emerso già con Australopiteco) e sulla natura della lingua poetica (ha elaborato e teorizzato i concetti di Homo Poeta e di World Poetry). Svolge le sue ricerche nell'ambito delle letterature medievali romanze e dell'etnofilologia, disciplina da lui fondata che analizza i testi in una prospettiva libertaria attenta alle connessioni con il mondo delle espressioni tradizionali. Poeta e musicista di fama internazionale, è candidato al premio Nobel per la Letteratura dal 2015, con candidature rese pubbliche dal Pen International. Nel 2022 ha vinto il premio internazionale "Poeti dalla frontiera".

Una nota etnofilologica sulla felicità
di , numero 55, giugno 2023, Saggi e Studi

Una nota etnofilologica sulla <em>felicità</em>

1. Secondo l’etimologia corrente, la parola felice continua il latino felix / felīce(m), corradicale di fecŭndus ‘fecondo, fertile’, e significa in origine ‘che produce frutti, fertile’, da cui poi ‘felice, propizio’. Mi pare che, come sempre, il significato ‘fertile, fecondo’ sia un adattamento neolitico (decimo millennio a.C.) di tipo agro-pastorale, legato a un’idea – ancora molto attuale – di benessere come qualcosa originato dalla produttività, ma che per cogliere il senso profondo della nostra parola – o meglio il suo iconimo – sia necessario indagare quale esso potesse essere stato nei milioni di anni che precedono questa evoluzione semantica, vale a dire nelle comunità nomadi e pre-stanziali del Paleolitico. 2. Non mi p... continua a leggere

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