Bibliomanie

Giorgio Pedrocco

Giorgio Pedrocco ha insegnato Storia delle innovazioni tecnologiche all’Università di Bologna. Il suo campo di interesse è la storia dell’industria indagata in diverse aree del Paese, fra le altre: il tondino bresciano, l’industria di guerra in Emilia Romagna, le miniere di zolfo nell’area di Pesaro e Urbino. Ha affrontato anche il tema della vitivinicoltura nel XIX° secolo riflettendo anche sui musei storici dell’industria.

La portalettere di Lizzanello: dalla letteratura alla storia. “Francesca Giannone, ‘La portalettere’, Milano, Nord, 2023”
di , numero 57, giugno 2024, Letture e Recensioni

La portalettere di Lizzanello: dalla letteratura alla storia. “Francesca Giannone, ‘La portalettere’, Milano, Nord, 2023”

Questo che state per leggere è l’ultimo scritto di Giorgio Pedrocco. Giorgio ci ha lasciati a novembre del 2023. E’ stata una particolare figura di studioso che ha abbinato le competenze di storico e di chimico. Ha insegnato per trent’anni Storia delle innovazioni tecnologiche all’Università di Bologna. Tra i suoi primi lavori, tuttora di grande interesse, Fascismo e nuove tecnologie: l’organizzazione industriale da Giolitti a Mussolini, un filone poi sviluppato a metà degli anni Novanta indagando il rapporto tra industria e autarchia. Sul tema delle innovazioni, si è occupato di viticoltura dal XIX° al XX° secolo. Importanti sono i lavori sul distretto bresciano dell’industria del tondino, che indaga mezzo secolo di... continua a leggere

torna su

Fuoco sotto la cenere Cinque morti, ventidue feriti, settantadue arrestati… La protesta e l’eccidio di Tricase del 15 maggio 1935
di , numero 54, dicembre 2022, Saggi e Studi

Fuoco sotto la cenere Cinque morti, ventidue feriti, settantadue arrestati… La protesta e l’eccidio di Tricase del 15 maggio 1935

La diffusa presenza dell'apparato repressivo fascista, che nelle Puglie si era dimostrato sin dalle origini particolarmente violento, perché costituito da mazzieri assoldati dagli agrari, non fu in grado di prevenire l'onda lunga delle proteste sociali e delle rivendicazioni economiche delle tabacchine che nel Salento cominciarono a manifestarsi già a metà degli anni Venti. L'unica soluzione, che Concessionari e autorità seppero praticare per contrastare le proteste delle lavoratrici, fu quella della repressione istituzionale, ricorrendo, come agli albori del movimento operaio, al "braccio violento della legge" per incarcerare, per fermare e per minac... continua a leggere

tag: , , , ,

torna su