Bibliomanie

Il nostro debito nei confronti dei Greci
di , numero 40, settembre/dicembre 2015, Saggi e Studi

Percorso della conferenza tenuta il 24 agosto 2016 a Pesaro nella libreria Il catalogo di via Castelfidardo. ... continua a leggere

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Remo Bodei, La civetta e la talpa
di , numero 37, settembre/dicembre 2014, Letture e Recensioni

Remo Bodei ha accresciuto, ripensato e rielaborato il nucleo originario di questo volume che era apparso nel 1975, sempre presso il Mulino, con il titolo Sistema ed epoca in Hegel. L’introduzione, scritta dall’autore stesso, chiarisce che il libro "in termini quantitativi è stato però aumentato di oltre un terzo e, qualitativamente, ripensato e rielaborato" Da allora, sono passati trentanove anni, molti casi ed eventi epocali si sono avverati e il mondo è cambiato. Si sono avvicendati fatti politici, militari e culturali, mode di vario genere, e anche i gusti collettivi hanno subito una serie di mutazioni ... continua a leggere

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Sul femminicidio. Cause e possibili rimedi
di , numero 34, settembre/dicembre2013, Note e Riflessioni

Continua a gocciare sulle nostre coscienze lo stillicidio del sangue uscito fuori dal corpo di donne uccise da uomini che non sopportano di essere lasciati. Invece di limitarsi a lamenti come quelli di Arianna abbandonata da Teseo, o a querimonie simili al piagnucolare di Orfeo che, non senza colpa, ha perso Euridice, costoro infieriscono sul corpo delle ex compagne facendone scempio. Tali orrendi misfatti, che si ripetono pressoché ogni giorno, vengono puntualmente, giustamente e quasi unanimemente esecrati dalla stampa. Ma sinora non sono stati fermati, né ridotti di numero, di frequenza, e, anzi, sono in aumento. Provo allora ad indicare una modesta spiegazione delle cause e una men che modesta proposta di rimedio. Tuttavia ne potrebbero ricavare, forse, qualche suggerimento le donne in pericolo e perfino gli uomini tentati di por termine al loro tormento amoroso, al loro avvilimento, addirittura al loro essere uomini, perpetrando un crimine brutale... continua a leggere

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Un giorno questo dolore ti sarà utile. Dialogo con Roberto Faenza
di , numero 29, aprile/giugno 2012, Letture e Recensioni

Sono andato alla biblioteca Renzi della cineteca di Bologna, ove Roberto Faenza discuteva sul suo ultimo film, Un giorno questo dolore ti sarà utile. Era presente il direttore Gianluca Farinelli e la vedova di Renzo Renzi, eponimo della biblioteca. La sala era piena. Con il regista c’era Peter Cameron, l’autore del romanzo, pubblicato in Italia da Adelphi, e la produttrice indipendente Elda Ferri. Faenza ha detto che ammira chi è privo di furbizia, poiché tale carenza costituisce qualche cosa di bello e di strano in un mondo dominato dall’astuzia. Del romanzo, il regista ha amato l’ironia e la leggerezza. La vicenda dell’adolescente James lo ha riportato al suo primo lungometraggio, Escalation, nel quale spicca un ragazzo ribelle. Il nuovo film è ambientato a New York, una città cinematografica. Faenza ha ricordato il suo maggior maestro, Billy Wilder, non senza menzionare Kubrick. C’è nel cinema italiano, ha aggiunto, la vocazione a raccon... continua a leggere

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Rimeditando Sostiene Pereira
di , numero 29, aprile/giugno 2012, Note e Riflessioni

Antonio Tabucchi nel suo libro più noto, Sostiene Pereira (Feltrinelli, 1994), ci insegna che l’intellettuale, lo scrittore, l’artista non possono sottrarsi all’impegno politico che è anche impegno morale. Roberto Faenza ne ha tratto un film con lo stesso titolo del romanzo: è davvero un bel film, che Rai Tre ha riproposto a ragione pochi giorni or sono, subito dopo la prematura scomparsa dell’apprezzato homme de lettres toscano. Il romanzo e la sua trasposizione cinematografica dovrebbero rammentare a tutti noi – e, anzitutto, a quanti studiano, insegnano, scrivono – che la cultura non può essere neutrale e che l’uomo portatore di cultura e di paideia, che è educazione degli uomini, deve schierarsi, e non da una parte qualunque, ma da quella dei deboli oppressi dal potere. Leggo in una lettera di Tabucchi a Paolo di Paolo: «Essere scrittore non vuol dire solo maneggiare le parole. Significa soprattutto stare attenti alla realtà circostante, a... continua a leggere

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Francesca Nodari, Il pensiero incarnato in Emmanuel Levinas
di , numero 29, aprile/giugno 2012, Letture e Recensioni

È appena uscito un libro molto denso di Francesca Nodari. La giovane studiosa è direttore scientifico del Festival “Filosofi lungo l’Oglio” e collabora con la cattedra di Filosofia teoretica dell’Università di Milano-Bicocca. Alle origini del “pensiero incarnato” ci sono i Carnets de captivité che sono stati pubblicati nel 1909, diversi anni dopo la morte (1905-1995) del filosofo ebreo-lituano, che fu prigioniero di guerra dei nazisti. Contro gli attacchi operati dai vari spiritualismi, il corpo viene qui ampiamente rivalutato. Già il Leopardi delle Operette morali, d’altronde, aveva scritto: «anticamente la debolezza del corpo fu ignominiosa, anche nei secoli più civili. Ma tra noi già da lunghissimo tempo l’educazione non si degna di pensare al corpo, cosa troppo bassa e abbietta: pensa allo spirito; e appunto volendo coltivare lo spirito, rovina il corpo, senza avvedersi, che rovinando questo, rovina a vicenda anche lo spirito». L... continua a leggere

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Franco Frabboni, Un ministro senza idee, senza rossori, senza sogni
di , numero 28, gennaio/marzo 2012, Letture e Recensioni

Franco Frabboni, pedagogista di rinomanza internazionale, ha presentato poche settimane fa il suo ultimo libro: Un ministro senza idee, senza rossori, senza sogni, edito da Pensa Multimedia. Il sottotitolo suggerisce che il volume raccoglie “una cascata di Editoriali anti/Gelmini” usciti “sull’Unità Emilia Romagna”. Nella filigrana del testo, si scorge la conoscenza sicura di testi fondanti la scienza pedagogica, di cui l’autore è esperto e interprete tra i più preparati in Italia, e non solo in Italia. Chi scrive queste righe non è uno specialista della materia, ma ha riconosciuto uno dei suoi maestri nel campo della didattica del greco e del latino in Edgar Morin, che a sua volta utilizza Montaigne nell’affermare che «una testa ben fatta è una testa atta a organizzare le conoscenze così da evitare la loro sterile accumulazione». Aggiungo, da antichista, che “intelligenza” in greco si dice synesis, cioè la capacità di mettere insieme f... continua a leggere

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Un’intervista a Marco Bellocchio
di , numero 26, luglio/settembre 2011, Note e Riflessioni

Sono stato a Bobbio per la XV edizione del Film Festival diretto da Marco Bellocchio. Il borgo appenninico del piacentino, in questi giorni (23 luglio-5 agosto), assume i connotati di una cittadina universitaria, ricca di eventi e di offerte culturali. I film proiettati e le conferenze serali sono, per Bobbio, qualcosa di simile ai drammi greci per Siracusa, che durante le rappresentazioni nel teatro greco, fra maggio e giugno, si anima di energie culturali, vitali, professionali. La dimensione tragica, d’altronde, è ben presente in entrambe le manifestazioni; né manca, tuttavia, quella comica ... continua a leggere

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Sul Festival della Filologia di Pesaro
di , numero 26, luglio/settembre 2011, Note e Riflessioni

Ho partecipato, da attore e da spettatore al secondo Festival della Filologia di Pesaro, un evento culturale che ha sorprendentemente vivacizzato la città. La manifestazione si è articolata in ottanta appuntamenti situati nei palazzi storici del centro urbano. I temi prevalenti erano legati all’amore del logos, di quel verbum che, come afferma l’evangelista Giovanni, è principio del mondo. Un festival logocentrico dunque ... continua a leggere

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Qualche riflessione sui revisionismi d’oggi prendendo spunto da Noi credevamo di Martone
di , numero 25, aprile/giugno 2011, Note e Riflessioni

Ultimamente abbiamo assistito – e stiamo ancora assistendo – a vari revisionismi relativi a diversi fatti storici più o meno documentati: dal Comunismo sovietico all’Olocausto, al Risorgimento, al movimento studentesco del ’68. Chi non ha vissuto nell’epoca di questi eventi cruciali e ne ha sentito parlare in maniera contraddittoria può rimanerne disorientato.Quando ero scolaro, il Risorgimento, per esempio, veniva presentato dai maestri, dai professori, dai libri e dai monumenti cittadini come un’epopea di eroi vincitori e beatificati, da una parte, e di aguzzini e farabutti – oltretutto incapaci e perdenti – dall’altra. Ora il bel film di Mario Martone, Noi credevamo (2010), ci presenta un quadro ben più problematico, e in buona parte rovesciato, rispetto all’interpretazione studiata e propagandata a più riprese nelle istituzioni scolastiche ... continua a leggere

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Sorelle mai (2011) Marco Bellocchio. Una lettura a Bologna
di , numero 25, aprile/giugno 2011, Letture e Recensioni

Marco Bellocchio è venuto a Bologna per presentare il suo film, Sorelle Mai, un racconto di famiglia girato e ambientato a Bobbio, nel piacentino. Narra un pezzo di storia, tra reale e fantastica, della sua gens negli anni compresi tra il 1999 e il 2008. Figura sempre presente è la figlia, Elena, seguìta nel suo sviluppo somatico e mentale dai quattro ai tredici anni. Una bambina e una ragazzina piena di vita. Molto presenti, immote nel tempo che poco le cambia, anche le sorelle del regista, Letizia e Marisa. I personaggi inquieti sono Giorgio, pure lui realmente figlio di Marco, e Donatella Finocchiaro che recita, da brava attrice, la parte di Sara, sorella di Giorgio e madre di Elena. La figura del padre è assente. Viene rimpiazzata da un anziano amministratore-amico: Gianni (Gianni Schicchi) che appare bonario e pure tranquillo, ma alla fine si darà la morte per acqua mimando L’uomo in frac. È il sacrificio simbolico del padre che, come san... continua a leggere

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Per Ipazia, vittima insigne del fanatismo
di , numero 22, luglio/settembre 2010, Note e Riflessioni

Il film Agorá di Alejandro Amenábar racconta la vita e la morte di Ipazia, una studiosa di rara levatura culturale e morale uccisa nel 415 d.C. da monaci fanatici detti parabolani, un’orda sanguinaria istigata al massacro dal vescovo Cirillo di Alessandria d’Egitto. Erano calati come uccelli neri e sinistri dai monti della Nitria ... continua a leggere

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Cronachetta dal Teatro greco di Siracusa
di , numero 22, luglio/settembre 2010, Note e Riflessioni

Al teatro greco di Siracusa quest’anno, dall’8 maggio al 20 giugno, vengono rappresentati a sere alterne, tranne il lunedì, l’Aiace di Sofocle e l’Ippolito di Euripide con il titolo cambiato in Fedra, forse per omaggio a Elisabetta Pozzi che la interpreta in maniera superba. La manifestazione, ideata da Tommaso Gargallo eponimo del liceo classico cittadino, è vicina a compiere un secolo. Quest’anno l’Inda (Istituto Nazionale del Dramma Antico) ha presentato la quarantaseiesima edizione. Fino a non molto tempo fa le rappresentazioni erano solo biennali, poi il successo di pubblico e di critica ha consigliato il raddoppio. Si tratta di una festa della cultura classica che infonde felicità in chi ama la tragedia greca. Chi scrive ha assistito alle ultime dieci edizioni con gioia ... continua a leggere

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Elogio di Bologna
di , numero 14, luglio/settembre 2008, Note e Riflessioni

Sono immigrato (da Pesaro) a Bologna nel 1963, poi, nel ’68, dopo l’Università, ho dovuto spostarmi a Padova per trovare lavoro, ma appena ho potuto, nel ’74, sono tornato nella città dell’Alma mater e ci sono rimasto ... continua a leggere

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De televisione
di , numero 11, ottobre/dicembre 2007, Note e Riflessioni

Sulla televisione che informa in maniera esclusiva e forma (male, anzi quasi de-forma) la maggioranza numerica del popolo italiano, riporto alcune opinioni non mie, anche se in buona parte condivise; quindi dirò qualche cosa di mio, applicando la “teoria” a determinate notizie di questi giorni. Infine, farò delle citazioni contro la prepotenza ... continua a leggere

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Contro la pena di morte. Libere considerazioni dagli antichi a Saddam
di , numero 8, gennaio/marzo2007, Note e Riflessioni

Si possono smontare diversi pezzi della pietas di Enea, il furfante bigotto. I sacrifici umani del figlio di Venere, poi quelli degli Etruschi, dei Tirii, dei loro coloni Cartaginesi, dei Romani, e dei Celti, Galli e Britanni. Durante la battaglia successiva alla morte di Pallante il duce troiano ... continua a leggere

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Il consumismo empio del “Santo Natale”. Il culto del Dio Sole
di , numero 7, ottobre/dicembre 2006, Saggi e Studi

Il Natale invece di essere, nella mente di noi poveri mortali, il dies natalis Solis invicti, come di fatto è, perché, se alziamo gli occhi al cielo nell’ora del crepuscolo, vediamo che gli estremi bagliori della Sua luce benedetta indugiano qualche minuto in più, e apre il cuore alla gratitudine, alla gioia ... continua a leggere

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Glosse a Dacia Maraini, I giorni di Antigone
di , numero 7, ottobre/dicembre 2006, Note e Riflessioni

Le parole a volte hanno maggior forza dei gesti. Anche non poche parole dell’Antigone di Sofocle: parole con le quali la ragazza afferma la sua identità: quando Ismene le fa notare : “tu hai il cuore caldo per dei cadaveri gelati” (v. 88), ella risponde : “ma so di esser gradita a quelli cui soprattutto bisogna che io piaccia” ... continua a leggere

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La scuola corrotta
di , numero 6, luglio/settembre 2006, Traduzioni, inediti e rari

Dedicato a tutti gli studenti che ho cercato di educare dall'ottobre del 1969 al luglio del 2006. Alla scuola media per cinque anni, in un Istituto professionale femminile per un anno, al ginnasio e al liceo per 31 anni, e alla Scuola di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario dell’Università per sei anni. Tutto questo finora (10 luglio del 2006). ... continua a leggere

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Sulla vicenda tragicomica di calciopoli
di , numero 6, luglio/settembre 2006, Note e Riflessioni

Ho seguìto la vicenda tragicomica di Luciano Moggi e della sua ‘banda’: da una parte l’ho trovata divertente per la spudoratezza del personaggio che, con faccia beffarda, negava l’evidenza palese di partite truccate, di goal evidentemente validi annullati, di rigori inesistenti assegnati alla squadra da lui diretta. Per quanto riguarda il côté comico, credo che il personaggio discenda direttamente dagli schiavi della commedia palliata: nel mondo carnevalesco e rovesciato degli schiavi plautini, al posto del valore forte della fides quale fondamento della giustizia, troviamo quello della perfidia, la santa protettrice dei servi: “Perfidiae laudes gratiasque habemus merito magnas” (Asinaria, v. 545), “abbiamo ragione di elogiare e ringraziare assai la Malafede”, dice lo schiavo Libano allo schiavo Leonida. ... continua a leggere

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Prometeo: il presunto benefattore tecnologico
di , numero 1, aprile/giugno 2005, Saggi e Studi

Nel Prometeo incatenato di Eschilo il Titano afferma di avere escogitato le tevcnai (v. 477), che fanno partire la civilizzazione, anzi "pa'sai tevcnai brotoi'sin ejk Promhqevw"” (v. 507), tutte le tecniche ai mortali derivano da Prometeo. ... continua a leggere

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