Bibliomanie

Giulia Coppi

Appassionata di letteratura, dopo il diploma presso il liceo Galvani di Bologna, indirizzo classico, ha proseguito lo studio del latino e del greco prima all’Università di Padova e poi all’Università di Bologna, dove si è laureata in Lettere classiche con una tesi in letteratura latina. Fatalmente attratta dalla letteratura contemporanea, ha poi deciso di iscriversi alla magistrale di Italianistica e di trascorrere il suo ultimo anno di studi universitari all’estero, seguendo corsi di letteratura latina, italiana, inglese e americana durante il suo Erasmus presso l’Università di Gent, in Belgio. Tornata in Italia, si è laureata in Letterature comparate con il professor Ferdinando Amigoni, seguendo nella sua tesi un percorso intra- e inter- testuale su identità e autorialità in Paul Auster. Ama leggere romanzi di ogni genere, raccolte di racconti e di poesie e lamentarsi di quanto i saggi universitari abbiano fatto subire un brusco calo al suo ritmo di lettura. Però ha amato molto anche quelli. Spera un giorno di poter fare ricerca in ambito universitario e insegnare.

The evil of the world: a never-ending cicle or an abyss that keeps collapsing? Gozzi and Baretti: the observer and the whipper of the «corruzione de’ costumi presenti»
di , numero 56, dicembre 2023, Note e Riflessioni

The evil of the world: a never-ending cicle or an abyss that keeps collapsing? Gozzi and Baretti: the observer and the whipper of the «corruzione de’ costumi presenti»

Gasparo Gozzi (1713-1786) and Giuseppe Baretti (1719-1789) have been intellectuals who dealt with varied and multiple interests, ranging from theatre, to critique, from reflections on language, to the argumentative or moralizing tendency that characterizes their periodical production. guardiani scarpe faber castell buntstifte geox saldi emme marella outlet chillouts mütze ... continua a leggere

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The Brooklyn Follies ovvero la ricerca della felicità
di , numero 55, giugno 2023, Letture e Recensioni

<em>The Brooklyn Follies</em> ovvero  la ricerca della felicità

«I was looking for a quiet place to die. Someone recommended Brooklyn, and so the next morning I traveled down there from Westchester to scope out the terrain.» Ammettiamolo, non sembra esattamente l’incipit di un romanzo sulla felicità, o sulla ricerca della felicità. Eppure è proprio questo il tema che si snoda sotterraneo sotto gli eventi dell’intera vicenda e che si fa palese, citato esplicitamente, proprio nell’ultima frase di The Brooklyn Follies. Il narratore di questa storia, che pur essendo de facto protagonista della vicenda afferma di non esserne l’eroe – è un ruolo, questo, che lascia al nipote – è Nathan, un uomo americano che decide di trasferirsi in uno dei luoghi simbolo deg... continua a leggere

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