L’amore è un trauma che mi aiuta a correre. Riflessioni su Caravaggio, assente di Gabriele Via
Se proprio tenete a sapere perché questo libro di Gabriele Via s’intitola Caravaggio, assente non ve lo dico. Dovete leggere il libro. Non farete fatica e anzi ne trarrete giovamento. Fisico. Non solo letterario. Così, il libro lo porterete con voi, dentro, setoso, in mente. Non avrete alcun bisogno di mettervi la cuffia per ascoltare musica, mentre fate lo jogging sotto i portici o su, su verso San Luca. L’avrete già in testa. Gabriele è un uomo forte, vola sul colle, fin su alla Basilica, come un uomo innamorato che non sente peso nelle gambe e ha la forza del cuore. È attento alla musica particolare, fatta di trame di parole, storie, evocazioni che ha messo sulla carta. Tutti i muscoli gli partono insieme, armoniosi. Vorrei anch’io. Mi allenerò, come lui. Da molti anni vivo a Roma, lontano da Bologna, dove sono arrivato da Milano negli anni della guerra. Ma la città è la mia città. Sono stato sotto i bombardamenti in una casa della peri... continua a leggere
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