Bibliomanie

Due Storie
di , numero 40, settembre/dicembre 2015, Letture e Recensioni

19 MARZO- festa del papà. Caro Antonio mio, mio caro figlio, non ti stupire della mia lettera né che io ti chiami in questo modo. È ora che tu sappia apertamente ciò che hai sempre sospettato, o magari immaginato. Hai l’età per sapere che lo zio debosciato, innominabile, ma che, almeno nel viso, ti somiglia tanto, è tuo padre. Mi tranquillizza la convinzione che la memoria di tua madre è salva perché, dopo più di dieci anni, la morte rende il ricordo di chiunque impermeabile a qualsiasi malignità e cattiveria; in più, la mia irreversibile situazione ti permette di liberarti, nello stesso tempo, di un dubbio ancora irrisolto e di qualunque impegno filiale nei miei confronti. È inutile che cerchi di abbellire la mia immagine raccontandoti favole sulla mia storia: tutto quello che ti hanno detto su di me è sordidamente vero. Sono proprio l’indegna persona che ti hanno descritto da sempre: non ho scusanti per quello che ho fatto. Ma vorrei... continua a leggere

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Mille modi per finire
di , numero 39, maggio/agosto 2015, Letture e Recensioni

Storie brevi, anche troppo, di un'estate lunga, anche troppo. 1 Ho rotto uno specchio: 7 anni di guai dice la saggezza popolare. Evviva! Niente di più bello. Un splendida notizia. Mi sento meglio, adesso posso ricominciare a sognare. Ieri alla visita di controllo, il medico mi aveva detto con aria affranta, che mi attendevano solo pochi mesi di vita. 2 La mia è una strada senza ombra. La prima volta che me ne sono resa conto non riuscivo a capire. Tutto intorno è assolutamente regolare: da un lato palazzi di 3 o 4, un grande parco pubblico dall’altro. Alberi di alto fusto costeggiano la via e le macchine sono parcheggiate da ambo le parti, senza ombra alcuna. Il sole, lo posso garantire procede da est a ovest, come in tutto il mondo. I pochi passanti che mi capita di incrociare però non hanno ombra, e io nemmeno. D’estate è un supplizio. Inutile costeggiare i muri delle case o passare sotto le sagome fronzute d... continua a leggere

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Ipotesi e tesi sui vizi capitali in letteratura
di , numero 22, luglio/settembre 2010, Note e Riflessioni

Sette vizi sono capitali, secondo Tommaso d’Aquino, perché essi ne originano altri. E dunque, di peccato capitale spesso si macchia la grande narrativa quando crea emblematici personaggi “viziosi”, dai quali discendono un numero infinito di emuli – o, come si direbbe oggi, di cloni letterari – e tutta un’ampia varietà di peccatori eccellenti. Molti studiosi di sociologia e di psicologia, molti teologi e antropologi ci hanno trasmesso la propria opinione sui peccati capitali e su come, in diverse epoche, ne è mutata l’accezione e la percezione di gravità sociale. Interessante è, a nostro avviso, tentare lo stesso esame percorrendo – pur celermente e arbitrariamente – una strada che attraversi i vizi immortalati dalla letteratura ... continua a leggere

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Viaggio nella traduzione
di , numero 14, luglio/settembre 2008, Traduzioni, inediti e rari

In un pomeriggio di settembre, all'interno di uno svettante e fiorito edificio di rue Marie Rose, le finestre spalancate sui mattoni rossi del Convento di Saint-François de Paris, inizia a realizzarsi una complessa, importante, eppure fluida e appassionata, conversazione a proposito dell'"anima" della traduzione ... continua a leggere

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