Nella tarda mattinata del 16 giugno del 1904, dopo aver tenuto la propria lezione a scuola, Stephen Dedalus sta passeggiando sul litorale di Sandymount. I suoi pensieri sono attraversati da ricordi, che gli balenano nella memoria, e da vivide percezioni, che colpiscono i suoi sensi: la vista delle onde, della torre in lontananza e di una coppia di raccoglitori di telline, il rumore dei passi sugli «scricchiolanti marami e conchiglie» («cracking wrack and shells»), l’abbaiare di un cane, le «tanfate di fogna» che i rifiuti sparsi sulla spiaggia esalano («upward sewage breath»)... Quello che viene offerto al lettore di Ulysses nel terzo ep... continua a leggere
tag: Auerbach, flaubert, joyce, letteratura, ulysses
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1. Dinanzi a testi tersi e brillanti come quelli di autori tanto diversi tra loro per qualità stilistica e rilevanza storica quali Fontenelle, Moncrif, Vauvenargues, Duclos, Voltaire, o La Mettrie, ma appartenenti tutti a una cultura come quella del Settecento francese che ci sembra appartenere ormai a un’età irrimediabilmente superata, continuare a chiedersi che cosa volessero dire allora, e che cosa possano dire ancora oggi, rischia di distogliere l’analisi dal problema che ognuno di essi pone al lettore a ogni pagina, quasi a ogni riga. Problema scomponibile in due momenti, distinti ma complementari, e formulabile in poche parole: in primo luogo, si tratta di capire che cosa abbia reso possibile, partire dalla prima metà del XVIII secolo, in Francia, l’emergere di una scrittura – e, prima ancora, di una lingua – in cui il mito classicistico della clarté si coniuga curiosamente a un culto della nuance, che della clarté parrebbe essere l’opposto; e, s... continua a leggere
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Per gli happy few che, in Italia, hanno il privilegio di conoscere e frequentare l’opera poetica, nonché filosofica, di Max Loreau, il volumetto curato da Adriano Marchetti costituisce un dono prezioso – e non solo per i lettori italiani: il volume, infatti, contiene la traduzione, con testo originale a fronte, di alcuni testi poetici che l’autore non diede mai alle stampe, e che, dunque, fino a oggi, sono rimasti inediti anche in francese. È lecito supporre che egli, con il rigore e l’intransigenza che contraddistinsero ogni sua scelta esistenziale e intellettuale, li reputasse troppo intimi e personali, o magari superati dai successivi sviluppi della propria ricerca poetica.
I primi cinque componimenti della raccolta, non datati ma risalenti agli anni Sessanta, letti retrospettivamente, appaiono tuttavia come una sorta di preludio, per nulla episodico (checché ne pensasse l’autore medesimo), alla produzione del decennio successivo, che vide la pubbl... continua a leggere
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Sfidando arditamente l’ampiezza di un orizzonte d’indagine che abbraccia “Oriente e Occidente”, Ascari ne La sottile linea verde propone otto letture di altrettanti romanzi che possono fornire altrettante vie d’accesso per giungere al cuore di una questione la cui rilevanza non è solo strettamente critica, ma anche, e soprattutto, teorica – o, quanto meno, gli otto studi raccolti nel volume, integrati da vasti apparati bibliografici e inseriti in un aggiornato quadro critico, contribuiscono a circoscrivere un problema che tende a identificarsi con il problema stesso di ogni teoria della letteratura, e che potrebbe essere sintetizzato in una formula: in che modo, e con quali effetti, la storia, nella concreta attualità del suo continuo svilupparsi fatto di turbolenze passeggere e di tragedie irreparabili, investe la pratica – altrettanto concreta – del fare letterario
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A distanza di quindici anni dalla scomparsa dello scrittore belga Max Loreau, la sua opera di poesia e di pensiero attende ancora di essere tradotta e introdotta in Italia. Si tratta di un lascito cospicuo, che comprende più di una quindicina di volumi
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La breve vita di Luc de Clapiers, marchese di Vauvenargues, offre tutti gli elementi per trarne un’agiografia edificante e patetica: la nascita aristocratica nel 1715 a Aix-en-Provence, un padre magistrato, severo
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A distanza di un anno dall’improvvisa e prematura scomparsa di Paolo Bagni, avvenuta il 16 Gennaio 2006, è stato pubblicato un volume dal titolo I linguaggi dell’estetica, in cui è stata raccolta una scelta significativa di una quindicina di saggi, articoli e conferenze, che testimoniano dei suoi interessi degli ultimi anni (1993-2005)
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Nel rendere conto dell’ultimo lavoro di Baldine Saint Girons, converrà cominciare dalle conclusioni, nelle quali viene esplicitamente dichiarata la posta in gioco della “filosofia del sublime” che l’autrice è venuta elaborando a partire dalla pubblicazione della sua fondamentale monografia Fiat lux. Une philosophie du sublime, apparsa nel 1993 (trad. it. Palermo, Aesthetica, 1999).
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A distanza di quindici anni dalla scomparsa dello scrittore belga Max Loreau, la sua opera di poesia e di pensiero attende ancora di essere tradotta e introdotta in Italia. Si tratta di un lascito cospicuo, che comprende più di una quindicina di volumi (per non parlare dei saggi sparsi, ripresi in raccolte postume: è recentissima, presso le edizioni A.M.L.-Labor di Bruxelles, la pubblicazione di un’ultima, ricca raccolta di testi di teoria della pittura e di poetica dal titolo Les Ateliers de Max Loreau).
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