Il tempio della filosofia di Orazio Arrighi Landini. Un insolito esempio a metà fra storia della filosofia e divulgazione scientifica nell’Italia del Settecento
Nello scenario dinamico e variegato che caratterizza il secolo XVIII un’attenzione particolare dovrebbe essere rivolta a quelle figure che, pur non ricoprendo un ruolo di primo piano, svolgono tuttavia un compito “divulgativo” nella cultura del tempo. Uno dei più significativi rappresentanti di questo genere di intellettuale è il toscano Orazio Arrighi Landini (nato a Firenze nel 1718 e morto a Venezia non prima del 1770), che incarna, in un certo senso, il tipo dell’uomo di cultura settecentesco desideroso di ampliare continuamente i suoi orizzonti, mostrandosi incapace di soffermarsi su un ambito di interessi circoscritto. Da personaggio ambizioso qual è, Arrighi Landini è sempre alla ricerca di situazioni e ambienti che possano mettere in risalto le sue doti di versatilità e possano consentirgli di sfoggiare la sua erudizione. La continua ricerca di queste condizioni congeniali al raggiungimento delle predette finalità, lo porta a girovagare un po’ dappertutto sia in Italia (lo troviamo, infatti, in Toscana, nel Regno di Napoli, nella Repubblica di Venezia ecc.) sia in altri paesi europei (in particolare, in Spagna e in Portogallo), costantemente in contatto con ambienti dell’aristocrazia o dell’élite culturale delle varie città in cui ha occasione di soggiornare. Rientra all’interno di questo modus operandi il suo ingresso nell’Accademia degli Agiati di Rovereto, avvenuto nel 1752, in conseguenza del qua... continua a leggere
tag: arrighi landini, Giovan Battista Vico, storia della filosofia
torna su