Bibliomanie

Considerazioni sul tema musicale nei romanzi sveviani
di , numero 57, giugno 2024, Didactica

Considerazioni sul tema musicale nei romanzi sveviani

1. Introduzione. La musica è protagonista nell’opera e nella vita di Italo Svevo: lo stesso Svevo è un musicista dilettante e al suo violino dedica molte pagine affettuose e ironiche. Nei romanzi risuona la musica, in una fitta trama di riferimenti alla musica operistica, alla musica da camera, alle canzoni popolari e alle romanze da salotto. Alcuni capitoli dei romanzi sveviani offrono elementi per esplorare il carattere di un personaggio: la musica spesso arriva dove non arrivano le parole, e viene percepita come un evento che lascia una traccia significativa. Più volte è la musica, il linguaggio universale, a creare piattaforme di contatto tra i personaggi; è il tema della musica ad affiorare in modo preponderante soprattutto nella loro caratterizzazione, nei loro rapporti e nel loro destino; ed è, infine, una certa relazione con la musica a contraddistinguere la figura femminile sveviana nei suoi tratti più profondi. L’intento di queste pagine è analizzare, rispettando l’ordine di composizione dei romanzi, i modi e le forme con le quali lo scrittore racconta i primi avvicinamenti dei protagonisti ai... continua a leggere

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«Il ridicolo animale eretto» di Maurizio E. Serra
di , numero 41, gennaio/giugno 2016, Letture e Recensioni

«Il ridicolo animale eretto» di Maurizio E. Serra

Un’anti-vita di Svevo la si può ben intendere senza troppi sforzi: la sua è un’opera compatta, corrosiva, contorta, abbastanza breve, se commisurata alle odissee letterarie dell’epoca, di cui però non sono stati ancora analizzati tutti i recessi, i sotterfugi, gli ostracismi. Ma la sua vita? Anzitutto, esiste per un biografo? Oppure occorre ricercare soltanto nei libri un personaggio così lontano dall’immagine dell’homme de lettres? E se, al contrario, la vita fosse stata solo uno scartafaccio dell’opera, quanto ne resta che sia capace di turbare, sedurre, inquietare? Che dobbiamo scoprire ancora in uno scrittore che del rifiuto di apparire – o semplicemente di farsi notare – ha fatto il perno della sua vocazione, la misura della sua identità? La scelta fu dettata, per più motivi, dalle circostanze. Nato nel 1861, Svevo è il più vecchio dei tre grandi scrittori italiani della sua generazione: lo seguono D’Annunzio, nel 1863, e Pirandello, nel 1867. Ma, a differenza degli altri due, sarà accettato dal mondo letterario solo negli ultimi due o tre anni della sua vita – i «mille giorni»... continua a leggere

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