Nel passato i fari erano stati progettati e costruiti per aiutare i marinai a trovare un porto sicuro e accogliente. Erano costruzioni enormi non solo perché dovevano essere viste da molto lontano, ma anche per sottolineare l’importanza della loro funzione.
Oggi, nonostante la tecnologia rappresentata dai cellulari che spesso permettono ai soccorritori di individuare la posizione delle imbarcazioni in difficoltà, navigare di notte nel Mediterraneo è sinonimo di pericolo, di incertezza e di cupa oscurità. «Un gommone viaggia al buio, si nota appena una fievole luce bianca intermittente, la torcia di un cellulare, di solito. Un peschereccio al confronto è una luminaria di Natale: c’è il fanale di testa d’albero, la luce verde di dritta, la luce rossa laterale di sinistra. Un peschereccio brilla troppo per essere una barca di disperati che cerca di non farsi notare dalla Guardia Costiera libica e naviga nell’oscurità».
Occorre, dunque, trovare nuovi fari per illuminare il Mediterraneo: i fari della pietas, dell’accoglienza, della solidarietà.
È lo spazio emotivo ed ... continua a leggere
tag: Dialogo, Fari, Mediterraneo, Pietas, Viaggi
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Nei disegni dei bambini che non attraversano il Mediterraneo, inconsapevoli, il mare è azzurro e trasparente. Gentili toni celesti velano le creature colorate che occhieggiano come da una vetrina luminosa. Il mare rassicura nella sua serena riconoscibilità, ricordo di una vacanza o corredo di un diario illustrato delle biografie personali dell’infanzia.Azzurro come il mare è una frase in cui ci si può imbattere, in qualche libro per le vacanze un po’ all’antica, in quelli che i bambini sfogliano pigramente, per poi riempirli controvoglia incalzati dai genitori alla fine dell’estate.
Il mare di Armin Greder conferma e dissolve le aspettative del lettore. È un mare rimosso, il contraltare del mitico mare dell’infanzia, da cartolina o da invenzione postuma della felicità, magari mai stata tale.
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tag: Armin Greder, mare simbolico/mare concreto, Mediterraneo, migrazione, solidarietà
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Il Mediterraneo, un mare che deve il suo nome al fatto di collocarsi in ‘mezzo alle terre’, ai tre continenti - Europa, Nord Africa, Asia occidentale- che separa e allo stesso tempo unisce, è stato la principale via di comunicazione per i popoli che vi si affacciavano e che, fin dalla più remota antichità, lo hanno percorso in tutte le direzioni per conoscere nuove terre, per commerciare, per conquistare, per cercare altre possibilità di vita. Già alle origini della letteratura europea è presente, con il fascino che emana e i timori che suscita, con le isole che lo punteggiano e le terre che vi si affacciano, come la quinta scenica del viaggio di Ulisse. Il mare che vide la spedizione dei Greci verso Troia, gli scontri navali fra Roma e Cartagine, gli assedi ottomani di Rodi, Cipro e Malta e la battaglia di Lepanto fu sì teatro di co... continua a leggere
tag: Consoli del mare, Livorno, Mediterraneo, mercanti, navigazione
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