Apuleio, Le metamorfosi. Saggio introduttivo, nuova traduzione e note di Monica Longobardi
Ci sono buoni segnali per affermare che l’asinità sia una qualità della vita. Una dote rara e preziosa, la capacità di travalicare, di connettere, di trasformare con la leggerezza di un salto: forse lo stesso balzo di Guido Cavalcanti portato ad esempio nella prima lezione calviniana. Un “hop” che prima innalza e ti fa vedere a volo d’uccello, poi atterra e rivela le cose a muso basso, e insomma, come Machiavelli ci indica all’inizio del Principe «a conoscere bene la natura de’ populi, bisogna essere principe, et, a conoscere bene quella de’ principi, conviene essere populare». Infine, l’asinità pare comporsi di una sorta di potenza alchimistica che trasforma il ferro in oro, o meglio il legno in carne, come successe a quel certo Pinocchio che di asini se ne intendeva non meno di Machiavelli. Allora riaccostiamolo, il prototipo di tutti gli asini, quel Lucio mago che da asino scopre il mondo, anche se avrebbe voluto scoprirlo da gufo, e mette così ben a frutto i nuovi mezzi, le orecchie fini, da trasformare un abisso in apoteosi e da saperlo raccontare alle orecchie... continua a leggere
tag: Apuleio, metamorfosi, Monica Longobardi
torna su