Bibliomanie

Della felicità bambina
di , numero 55, giugno 2023, Note e Riflessioni

Della felicità bambina

All’uscita dalla scuola materna: EDO (4 anni) “Sai che oggi ho piangiuto?” NONNA “E perché hai pianto?” EDO “Non lo so. Andiamo a giocare con i Gormiti? Evvai!” «Felici i felici» scriveva Borges. E quale immagine più stereotipata e ingombrante si accampa nella nostra retina di quella di un bambino felice per definizione? Felice (secondo noi adulti) perché ignaro del futuro, accudito e curato, senza responsabilità…. Naturalmente, parliamo del bambino del nostro mondo industrializzato e consumista, della società del benessere; ma anche di quello dell’iconografia mariana, o il piccolo Buddha, il puer aeternus. Quel bambino ci appare pienamente felice, nel gioco, nel riposo, nella sua crescita armonica. Con il sospetto che quella felicità sia proprio lei, la stessa, che si ripresenterà nella vita adulta, come un ricordo, un ritorno, in un fuggevole momento. «Felicità raggiunta, si cammina / per te su fil di lama» scriveva Montale. Ma anche la felicità bambina ha uno statuto di precarietà e di sospensione. Sospeso è lo sta... continua a leggere

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